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Veneto. Diventa operativo il progetto di screening metabolico neonatale allargato 


Lo ha deciso la Giunta veneta. Il progetto si baserà sulla collaborazione tra le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, mentre il finanziamento (circa 3 mln all'anno), come specifica l’assessore Coletto, andrà reperito in Consiglio regionale nell’ambito del nuovo bilancio. 

30 DIC - La Giunta regionale, con una delibera approvata su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, ha dato il via libera al passaggio dalla fase sperimentale a quella operativa del progetto di screening neonatale allargato per le malattie metaboliche, che si baserà sulla collaborazione tra le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona. Sulla questione nei giorni scorsi aveva pubblicamente polemizzato l’associazione Cometa Asmme di Padova, che denunciava il mancato utilizzo di un macchinario specifico donato all’Azienda Ospedaliera di Padova. “La vicenda, che peraltro avevo ereditato al mio insediamento – sottolinea Coletto – era estremamente complessa e per la sua soluzione non è stato perso nemmeno un minuto, perché c’era da realizzare a Padova il laboratorio che potesse ospitare il macchinario e da coordinare le attività tra le Aziende di Padova e Verona, tenendo conto che quest’ultima è stata incaricata dell’esecuzione di tutti i programmi di screening neonatali previsti dal servizio sanitario nazionale fin dal 1976 e che da allora ha trattato circa 2 milioni di soggetti. Negli scorsi mesi le due Aziende hanno lavorato alla definizione di una collaborazione per evitare sprechi e sovrapposizioni – aggiunge Coletto – il cui protocollo sarà in tempi brevi predisposto da una commissione di esperti nominata dal segretario regionale per la sanità Domenico Mantoan”. “Per quanto attiene al finanziamento necessario, pari a circa 3 milioni di euro l’anno – precisa Coletto – va ricordato che lo screening metabolico allargato che va attivato a Padova è una prestazione non prevista dai Livelli Essenziali di Assistenza nazionali (Lea) ed il Governo nazionale, con la manovra del luglio scorso, ha impedito alle Regioni di utilizzare il Fondo Sanitario per prestazioni non inserite nei Lea. Ciò vuol dire che lo stanziamento andrà reperito all’interno del bilancio regionale non sanitario. Per questo motivo, con la delibera di oggi, abbiamo demandato alla disponibilità del Consiglio regionale, che tra poco affronterà il bilancio per il 2012, la scelta rispetto alla copertura dei costi. Mi auguro davvero che tali fondi possano essere reperiti senza eccessivi problemi”. Coletto conclude dicendosi “amareggiato che il lavoro fatto in silenzio fino alla soluzione del problema sia stato interpretato come immobilismo, perché non è nel nostro dna trascurare la sofferenza della gente, tanto meno quella di un bambino e di chi è colpito da malattie rare”. “Spero – dice Coletto – che ora i toni ritornino in un ambito più civile e che ognuno faccia la propria parte per contribuire all’avvio di questo nuovo servizio di assoluta eccellenza in campo nazionale”.

30 dicembre 2011
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