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Lombardia. Medici e ospedali dovranno informare i pazienti dei costi delle prestazioni


Lo stabiliscono le linee guida approvate prima di Natale. Il costo sarà indicato nei referti e nelle lettere di dimismissione. Lo scopo è quello di dare il senso del valore delle prestazioni erogate dagli ospedali e dai medici pubblici. Bresciani: “Giusto che il cittadino sappia quanto costa la sanità”.

04 GEN - “E' un'operazione di trasparenza e corresponsabilità, che consente al cittadino di sapere in quale parte la comunità in cui vive finanzia, con le sue tasse, le prestazioni sanitarie che riceve, e a quanto ammonta il suo contributo specifico. Non ritengo umiliante che il cittadino sappia che la comunità lo sta aiutando tramite i principi della sussidiarietà”.
Così l'assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani, spiega il senso della misura, introdotta con le nuove linee guida per il 2012 approvate poco prima di Natale dalla Regione, in virtù della quale ci sarà l'obbligo per tutti i medici e gli ospedali di esporre i costi delle prestazioni sanitarie sui referti (per ricoveri e specialistica) con la eventuale quota a carico del cittadino dal prossimo 1 marzo. E questo sia nelle lettere di dimissione che in tutte le comunicazioni con il paziente.

Misura che ha suscitato le critiche dell'ordine dei medici di Milano, secondo cui sarebbe “umiliante perché il cittadino per essere curato dal servizio sanitario paga già la tasse”, ma che invece ha ricevuto il plauso dell'ordine di Bergano e anche del direttivo della Federazione degli ordini dei medici. “La Lombardia è l'unica regione a realizzare questa misura, che dunque è un valore aggiunto – commenta Emilio Pozzi, presidente dell'ordine dei medici di Bergamo – Se ho fiducia nel medico, perché dovrebbe essere umiliante sapere quanto costa il mio ricovero o una visita specialistica? Anzi, se pago un ticket 'robusto', sapere quanto paga la Regione mi rende più accettabile spendere la cifra richiesta”. Dello stesso avviso anche Guido Marinoni, segretario provinciale della Fimmg di Bergamo e componente del comitato centrale della Fnomceo. “Mi sembra un segno di trasparenza e responsabilità – rileva - Un gesto di chiarezza e civiltà. Visto che le risorse non sono illimitate è bene che tutti siano responsabilizzati. E comunque mi sembra che in questo momento i problemi importanti siano altri”.
Ma l'assessore Bresciani ci tiene a chiarire l'intento della decisione, che si inserisce nel percorso già iniziato dalla regione Lombardia con la modulazione dei ticket, composti da due parti. “La prima è quella del ticket previsto dalla regione, espressione della corresponsabilità del cittadino – precisa Bresciani – che può arrivare ad un massimo di 36 euro, ma che può essere anche meno, a seconda della prestazione. L'altra componente invece è quella che deriva dalla manovra economica del Governo sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale. La nostra scelta però è stata di non aggiungere una tassa fissa di 10 euro per tutti, perché in questo modo si sarebbero penalizzate soprattutto le prestazioni a basso costo”. La regione ha così optato per una cifra variabile, proporzionale al valore della prestazione, non superiore al 30% del costo della prestazione e che va dagli 0 ai 30 euro. “In questo modo il 67% delle prestazioni è al di sotto dei 10 euro di ticket.
 
Quindi su una prestazione di 5 euro – continua Bresciani – non si paga il ticket, mentre per una di 100 o al di sopra, come una tac, è di 30. In questo modo si favoriscono i malati cronici che pagano meno, e si compensa con i ticket più alti, delle prestazioni su cui maggiore è il rischio di inappropriatezza. La cifra massima che si potrà pagare è dunque di 66 euro (36+30)”.

Con le nuove linee guida del 2012 si è fatto il passo successivo per far conoscere al contribuente lombardo quanto costa alle casse pubbliche le prestazioni che riceve. Così saprà che il suo intervento di appendicectomia costa in realtà 1700 euro, che per un bypass coronarico si spendono oltre 22mila euro, 600-800 un giorno di ricovero in ospedale o 3.300 euro per una polmonite. Il prossimo passo è capire se, il cittadino, vedendo quanto costa farsi una tac o intervento, diventerà più responsabile e oculato nel richiedere prestazioni che a volte necessarie non sono.

04 gennaio 2012
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