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La cura attraverso le piante: l’Orto medico di Santa Maria Nuova


Se ne parlerà domani, 13 dicembre, nell'ultimo incontro di “Argomenti di storia della sanità fiorentina”, una proposta di approfondimento con personalità del mondo della cultura e della medicina, organizzati dalla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, dall’Azienda Usl Toscana Centro e dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi.

12 DIC - Non poteva mancare la piantaggine un toccasana per le ferite dei piedi dei pellegrini, sicuramente abbondava anche la melissa, l'erba anti malinconia nel più antico orto medico, quello di Santa Maria Nuova, dove si piantava senz'altro anche la belladonna con la quale si curavano gli occhi e la cedracca utile in caso di calcoli ai reni.
 
Sono queste alcune delle piante che si trovavano fin dal 1288, anno di nascita dell'ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova, nell'orto medico curato dai monaci erboristi che conoscevano i segreti delle erbe e al centro delle attenzioni degli spedalinghi. Se ne parlerà domani, 13 dicembre, nell'ultimo incontro di “Argomenti di storia della sanità fiorentina”, una proposta di approfondimento con personalità del mondo della cultura e della medicina, organizzati dalla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, dall’Azienda Usl Toscana Centro e dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, con la collaborazione della Regione Toscana e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze.

Appuntamento alle 18 nell’auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (in via Folco Portinari, 5) con Paolo Luzzi (Curatore “Orto Botanico”- Giardino dei Semplici Firenze), Fabio Firenzuoli (Responsabile Centro di Riferimento Regionale per la Fitoterapia AOU Careggi), Giovanni Cipriani (Professore associato Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell'Università degli Studi di Firenze). 

“L'incontro sull'orto medico di Santa Maria Nuova è l'occasione per raccogliere tutti i documenti che riguardano gli antichi utilizzi delle piante medicinali nell'ospedale – spiega Luzzi – Si scopre così che l'orto medico ha cambiato più volte sede, ha avuto l'estensione anche di un ettaro, ed è stato soppresso nel 1800".

"Con la ristrutturazione di Santa Maria Nuova si è voluta recuperare, anche grazie alla Fondazione Santa Maria Nuova, la memoria dell'antico orto che è 'rinato' del Chiostro delle Medicherie - ricorda Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus - un modo per ricordare come l' Arcispedale di Santa Maria Nuova del 1288, insieme al Giardino dei Semplici del 1545, sono due tappe fondamentali nell’evoluzione della scienza medica ed erboristica. “

12 dicembre 2018
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