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Formiche e allagamenti al San Giovanni Bosco di Napoli. Il Dg Forlenza presenta denuncia per sabotaggio


La denuncia riguarda, in particolare, i numerosi episodi di sabotaggio alle condotte fecali dell’area del Ps. Sabotaggio che, per Forlenza, potrebbe “essere prova di un disegno collegato con la vicenda delle formiche, in quanto l’intento era far allagare il pronto soccorso di acqua putrida proprio mentre era in corso la ispezione della Commissione del ministero, con lo scandalo mediatico che ne sarebbe derivato a livello nazionale”.

15 GEN - Il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Mario Forlenza ha presentato una denuncia ai Carabinieri per “numerosi episodi di sabotaggio alle condotte fecali dell’area del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli”. Sabotaggio che, per il manager, potrebbe “essere prova di un disegno collegato con la vicenda delle formiche, in quanto l’intento era far allagare il pronto soccorso di acqua putrida proprio mentre era in corso la ispezione della Commissione del ministero, con lo scandalo mediatico che ne sarebbe derivato a livello nazionale”.

Forlenza ricostruisce le vicende dell’allagamento del pronto soccorso dell’ospedale, già al centro della cronaca in questi giorni per le continue infestazioni di formiche: “Il primo episodio - spiega – è avvenuto giovedì 10 gennaio proprio durante l’ispezione della Commissione Ministeriale inviata dal Ministro della Salute per la questione delle formiche. Vi fu un allagamento del pronto soccorso che io avevo sottovalutato, escludendo che vi fosse dolo nell’allagamento ma solo una ‘coincidenza’ con la presenza della Commissione”.

“Senonché oggi (ieri, ndr) prosegue il manager - ho ricevuto dalla Direzione Sanitaria del San Giovanni Bosco una nota nella quale si comunica che ci sono stati nel periodo tra il 10 gennaio e oggi numerosi episodi di sabotaggio alle condotte fecali dell’area del Pronto Soccorso e che, a seguito di espurghi, sono stati rinvenuti oggetti non compatibili con l’utilizzo dei water, bottiglia in plastica, una retina non bene identificata, interi rotoli di carta igienica, carta assorbente tipo scottex non idonea all’utilizzo, pannolini di varie specie, inoltre nelle vasche di decantazione anche intere lenzuola”.

 Forlenza sottolinea di aver presentato la denuncia “ritenendo che si è in presenza di un vero e proprio sabotaggio organizzato” e che quindi bisognerà individuare “i soggetti autori di tali atti di sabotaggio”.
 
Per Forlenza la scelta del 10 gennaio per l’ostruzione delle condotte non è casuale: “Tali episodi potrebbero essere ritenuti a ragione quali prove di un preciso disegno - afferma - che trova collegamento con la vicenda delle formiche in quanto l’intento era sicuramente quello di far allagare il pronto soccorso di acqua putrida proprio mentre era in corso la ispezione della Commissione con lo scandalo mediatico che ne sarebbe derivato a livello nazionale, evitato solo per il pronto intervento di espurgo”.

Crollo controsoffitatura. Le vicende del nosocomio della Doganella non si esauriscono qui. Alle formiche si sarebbe infatti aggiunto, secondo quanto denunciato da Luigi Paganelli della Rsu Cgil dell’ospedale, il crollo di una controsoffittatura di una stanza, già precedentemente chiusa per infiltrazioni d’acqua, che sarebbe dovuta essere utilizzata come camera operatoria della Ginecologia.  Secondo il rappresentante della Cgil il locale dove si è verificato il dissesto era una camera operatoria dove fino al mese scorso si effettuavano parti.
 
Un j’accuse rispedito al mittente da Forlenza che in una nota chiarisce che la “sala operatoria non è mai stata messa in funzione perché non aveva un’idonea metratura per essere utilizzata come tale” e che il reparto in questione “è ubicato all’ultimo piano dello stabile sul cui attico sono in corso lavori straordinari di manutenzione. Nonostante l’inabilità all’inutilizzo e il non uso, i locali erano già chiusi con sigilli per evitare ogni pericolo a chi vi entrasse inavvertitamente. Pertanto – ha chiosato – qualsiasi notizia diffusa con informazioni diverse è da considerare falsa e pretestuosa”.

 

15 gennaio 2019
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