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Liste d’attesa. Emiliano annuncia delibera. Amati: “Purché recepisca le nostre proposte sull’intramoenia”


L’annuncio del presidente della Regione potrebbe interrompere la discussione in Consiglio sulla proposta di legge Amati. Il consigliere non contesta:“ Per noi è irrilevante la veste formale con cui s’introducono le norme innovative che abbiamo proposto, a cominciare da quella che prevede il blocco automatico delle prestazioni a pagamento in caso di tempi più corti di quelli necessari per una prestazione in regime istituzionale”.

16 GEN - Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, ha comunicato ieri, nel corso della seduta, il proposito espresso dal presidente della Regione ed assessore alla Sanità, Michele Emiliano di mettere a punto un disegno di legge della Giunta per il contrasto delle liste d’attesa, da approvare la settimana prossima.

L’iniziativa della Giunta potrebbe quindi interrompere la discussione in Consiglio sulla proposta di legge Amati, che non contesta comunque questa possibilità. “Ci sono stati chiesti altri sette giorni per recepire nel regolamento vigente le nostre proposte. O con legge o con delibera per noi non cambia nulla, purché si faccia e una volta per tutte, ha dichiarato Fabiano Amati, il primo firmatario della proposta di legge “Misure per la riduzione delle liste d’attesa in sanità. Primi provvedimenti”, sottoscritta dai consiglieri Napoleone Cera, Enzo Colonna e Ruggiero Mennea.

Per Amati “un anno d’attesa può giustificare altri sette giorni. Per noi è irrilevante la veste formale (legge o delibera) con cui s’introducono le norme innovative che abbiamo proposto, a cominciare da quella che prevede il blocco automatico delle prestazioni a pagamento in caso di tempi più corti di quelli necessari per una prestazione in regime istituzionale. Abbiamo aderito alla richiesta di rinvio di ulteriori sette giorni per non trascinare la questione in disputa politica, e così facendo disonorando la nostra stessa battaglia”.
 
“Ci riserviamo ovviamente di valutare il contenuto della delibera – precisa il consigliere - e di rinviare al prossimo Consiglio ogni decisione sulla sorte della nostra iniziativa, che potrà ovviamente cedere il passo alla delibera solo se questa provvederà a integrare il regolamento vigente con le disposizioni contenute nella nostra proposta”./comunicato

In disaccordo con l’iniziativa del presidente della Giunta, invece, il consigliere del M5S Mario Conca. “Per Emiliano tenere unita la sua variegata maggioranza è più importante che risolvere il problema delle liste d’attesa. Ancora una volta si è deciso di non esaminare la proposta di legge rimandando tutto a un atto amministrativo della Giunta”, ha affermato Conca in una nota. Ù

“Una decisione che non ci trova assolutamente d’accordo - continua il pentastellato - dal momento che sembra solo una toppa per non scontentare i medici da un lato e il proponente Amati dall’altro, dando vita a una delibera di giunta regionale che ricalcherà con qualche correttivo, quanto già previsto nei regolamenti aziendali. Tra un po’ questa proposta compirà un anno e nel frattempo i cittadini continuano a dover aspettare anni e a girare tutta la Puglia per una visita specialistica o un esame diagnostico che in alcuni casi potrebbe scongiurare un peggioramento delle condizioni cliniche o salvargli la vita. Una proposta che ha fatto tutti i passaggi in Commissione non può essere liquidata con una delibera di giunta, ma deve essere discussa in aula”.

“Se i proponenti dovessero decidere di ritirarla – conclude Conca - sono pronto a presentarne un’altra che preveda ugualmente la sospensione dell’attività intramoenia per abbattere le liste d’attesa, in linea con gli emendamenti al bilancio che avevo già presentato due anni fa”.
 
Per il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, si tratta in ogni caso di iniziative che non serviranno a risolvere il problema. “Attenti, non vi fate ingannare: tutta la polemica interna al Partito Democratico sulle liste di attesa e su come ridurle è mirata non a fare in modo che per una mammografia o altra prestazione si passi da 350 giorni di media a 30/60 giorni, ma per un braccio di ferro fra il presidente e assessore alla Sanità, Michele Emiliano, e alcuni consiglieri regionali di maggioranza”, afferma in una nota.
“Non crediate che sarà l’approvazione di una legge a ridurre le liste di attesa - prosegue Zullo -. Servono i soldati e quindi le assunzioni di personale, l'aumento dei tetti di spesa per gli accreditati e l'applicazione severa di norme già vigenti in materia di attività libero professionale intramoenia”.

16 gennaio 2019
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