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Fais: “Al Policlinico Umberto I ritardi nelle forniture a pazienti di elettrostimolatori sacrali per la Neuro Modulazione”


A seguito delle segnalazioni di ritardo pervenute da pazienti in attesa di impianto di elettro stimolatori sacrali per la neuro modulazione, Fais Onlus ha inviato una comunicazione urgente ai vertici dell’Ospedale romano e della Regione Lazio per intervenire e trovare una soluzione al problema. La presidente Marina Perrotta: "I ritardi nell’esecuzione degli impianti di fatto negano ai pazienti il sacrosanto diritto alla salute e alla tutela della dignità". 

15 FEB - Dopo numerose segnalazioni pervenute da parte di pazienti in attesa di impianto di elettro stimolatori sacrali per la neuro modulazione, a causa di ritardi per l’acquisizione dei dispositivi medici in questione, Fais Onlus ha inviato una comunicazione urgente ai vertici dell’Ospedale romano e della Regione Lazio per intervenire e trovare una soluzione al problema denunciato che incide in maniera drammatica sulla qualità della vita delle persone incontinenti.

La neuro modulazione sacrale è una metodica chirurgica validata che trova le sue applicazioni già dal 1995 per i disturbi funzionali della defecazione e della minzione, quindi nell’incontinenza fecale e urinaria, nella stipsi cronica e nel dolore pelvico cronico. È una tecnica mini-invasiva di elettrostimolazione delle radici sacrali che permette il mantenimento dell’integrità anatomica e l’ottenimento di risultati positivi per i pazienti affetti da questi deficit funzionali.
 
"Negare ai pazienti un trattamento così importante, oltre a ledere il diritto alla salute, mette questi pazienti in condizioni tali da ricorrere a surrogati (vedi pannoloni, irrigatori, cateteri, ecc.) che nel tempo costituiscono una spesa maggiore di quella da sostenere per l’acquisto degli elettrostimolatori - sottolinea Fasi Onlus -. Nell’ottica di un miglioramento della salute del nostro Paese si è anche espressa, all’inizio del 2018, l'intesa dalla conferenza permanente Stato/Regioni che prevede l'organizzazione, a livello regionale, del trattamento dell'incontinenza quale patologia degna di grande attenzione. Per questi motivi la Fais chiede alle autorità preposte un intervento urgente allo scopo di consentire il proseguimento delle attività chirurgiche indispensabili al ripristino dello stato di salute ed alla restituzione della necessaria serenità a quei pazienti affetti da deficit funzionali gravi che sfociano in un disadattamento sociale non trascurabile".

“I dispositivi medici in oggetto sono indispensabili per il trattamento terapeutico dell’incontinenza urinaria e fecale, i ritardi nell’esecuzione dei suddetti impianti di fatto negano ai pazienti il sacrosanto diritto alla salute e alla tutela della dignità e registrando quindi il legittimo e preoccupante allarme dei pazienti e dei loro familiari, chiediamo di provvedere con la massima urgenza alla soluzione del problema in parola”, commenta Marina Perrotta, presidente Fais.

15 febbraio 2019
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