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Governo impugna legge su continuità assistenziale presso i PS. Fimmg: “È il risultato di decisioni non condivise con gli operatori”


Nel merito Fimmg aveva già espresso grandi perplessità, proponendo di intervenire sugli accessi impropri al pronto soccorso integrando il servizio di continuità assistenziale attraverso la creazione di ambulatori dedicati, sul modello degli Scap dell’assistenza pediatrica. Il segretario Fimmg Bari, Nicola Calabrese: "Dopo la bocciatura del Governo la Regione dovrebbe avviare un confronto con Fimmg e le altre sigle che rappresentano i medici di medicina generale". 

16 FEB - "È il risultato cui si rischia di incorrere nel momento in cui una legge viene deliberata senza l’opportuno confronto con le parti in causa e con gli operatori che operano quotidianamente nell’assistenza territoriale”. Piero Drago, Referente Fimmg Puglia Continuità Assistenziale, commenta così il fatto che il Governo abbia impugnato la legge 66/2018 della Puglia sui Pronto Soccorso.

Una critica, prima ancora che ai contenuti, al metodo seguito dalla Regione per approdare al testo di legge, che prevedeva di collocare presidi di continuità assistenziale nei pressi delle strutture ospedaliere, in modo da sollevare i pronto soccorso dalla gestione dei codici bianchi. Nel merito Fimmg aveva già espresso grandi perplessità, senza peraltro venire mai convocata per consultazioni formali dai vertici della Sanità regionale. Dal momento che il numero dei pronto soccorso si è ridotto sul territorio, sarebbe più opportuno portare i servizi di continuità assistenziale in prossimità dei cittadini, per rispondere ai bisogni della popolazione in modo più adeguato. Fimmg aveva proposto di intervenire sugli accessi impropri al pronto soccorso integrando il servizio di continuità assistenziale attraverso la creazione di ambulatori dedicati, sul modello degli Scap dell’assistenza pediatrica.
 
“Crediamo che il segnale della bocciatura da parte del Governo debba essere colto dalla Regione per avviare un confronto proficuo con Fimmg e con le altre sigle che rappresentano i medici di medicina generale. È il momento di riaprire le trattative regionali ponendo al centro la riorganizzazione del sistema di cure territoriali tra cui anche quella della continuità assistenziale. Solo così si possono individuare soluzioni condivise capaci prima di tutto di rispondere alle esigenze di assistenza dei cittadini”, aggiunge Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari. 

16 febbraio 2019
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