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Carenza medici. Anaao Assomed Lombardia: “Situazione grave. Previsto ammanco di 1.921 medici entro il 2025”


Le carenze principali riguarderanno pediatria con 510 unità, anestesia e rianimazione con un ammanco di 315 unità, la chirurgia generale con 159, la psichiatria con 165, la medicina dell’emergenza e urgenza con 177, igiene e medicina preventiva con 127 e la medicina interna con ben 377 medici.

25 MAR - "Nei giorni scorsi in uno studio Anaao Assomed sono stati diffusi i dati sulle carenze dei medici nelle regioni italiane. In particolare per la nostra Regione, secondo le stime dello studio, cui si rinvia per le note metodologiche e anche per i limiti legati alla imprecisione di molti dati, è previsto un ammanco netto di 1.921 medici entro il 2025. Le carenze principali riguarderanno pediatria con 510 unità, anestesia e rianimazione con un ammanco di 315 unità, la chirurgia generale con 159, la psichiatria con 165, la medicina dell’emergenza e urgenza con 177, igiene e medicina preventiva con 127 e la medicina interna con ben 377 medici". È quanto si legge in una nota della Anaao Assomed Lombardia.

"In generale il fabbisogno dichiarato dalla regione (1.660 specialisti/anno), il più elevato d’Italia, appare più alto rispetto al fabbisogno reale per tutte le specialità, infatti i fabbisogni dichiarati sono maggiori rispetto ai pensionamenti previsti. Tale scostamento - prosegue la nota - potrebbe essere giustificato dalla massiccia presenza del privato in questa regione, che richiede specialisti al pari del Ssn: ricordiamo che il rapporto tra pubblico e privato contrattualizzato dal Ssn in Lombardia è 60%-40%, cui va aggiunta la scelta dei futuri medici specialisti per la libera professione, la pediatria di libera scelta, la specialistica convenzionata e il privato non contrattualizzato (privato puro). Per questi motivi la stima degli specializzandi disponibili a lavorare nel pubblico è stimata ottimisticamente tra il 70% e il 75%, cui però va sottratta una percentuale non ben quantificabile di neo-specialisti provenienti da altre regioni che punteranno a tornare nei luoghi di origine".

"La regione appare poco propensa al finanziamento di contratti aggiuntivi: infatti - prosegue la nota -, a differenza di Emilia Romagna (100 borse aggiuntive/anno) e Veneto (90 borse aggiuntive/anno), nonostante un più alto numero di abitanti regionali, il finanziamento è limitato a 53 contratti l’anno. Questo particolare aspetto è stato già segnalato nelle interlocuzioni con la Regione, che al momento non ritiene di investire di più".

"A titolo puramente esemplificativo si allega un grafico in cui è riportata la quota di dirigenti sanitari, medici e non medici, per anno di nascita e quindi prossimi alla pensione nei prossimi anni (fonte Ruoli Nominativi Regionali aggiornati al 31/3/2017), gli specializzandi formatisi in Lombardia con l’anno di inizio della formazione (fonte MIUR) e la quota ipotizzata degli stessi disponibili a lavorare nel Ssn. Come si può evincere - conclude la nota - i numeri confermano la carenza di medici nel futuro, un futuro che è già presente. Solo nel 2017, con l’aumento del numero dei contratti previsto in legge di bilancio, avremo un saldo positivo: peccato che gli specialisti saranno pronti tra 4-5 anni".
 


25 marzo 2019
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