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Autonomie. De Luca: “No alla frantumazione del Ssn”. E sul commissariamento: “Nella sostanza la Campania è uscita”


Il presidente della Regione interviene su regionalismo differenziato: “Discutiamo di tutto a condizione che si dica esattamente quante sono le risorse che arrivano al sud”. E poi sul commissariamento ribadisce: “Abbiamo ormai anche sfondato la quota di 170 punti nella griglia Lea. Non c'è nessuna ragione per mantenere ancora in piedi il piano di rientro della sanità”.

23 APR - Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, interviene a margine dell'inaugurazione di un nuovo reparto al Policlinico di Napoli, in merito all'autonomia differenziata, sottolineando innanzitutto gli aspetti ritenuti negativi: dalla “frantumazione del sistema sanitario” nazionale alla “regionalizzazione del sistema scolastico”. Quindi dopo, afferma De Luca, “discutiamo di tutto a condizione che si dica esattamente quante sono le risorse che arrivano al sud”.
 
“Se facciamo un'operazione verità - rileva De Luca - certificata dal ministero dell'economia possiamo discutere di tutto. Nell'iniziativa sulla sburocratizzazione dell'Italia e sul decentramento dei poteri, la Campania è davanti a tutte le regioni e non indietro”.
 
De Luca poi evidenzia come in Campania le liste attesa in sanità siano state ridotte di un terzo: “abbiamo fatto davvero un lavoro immane, dobbiamo continuare a non rilassarci, insistere per ridurre ancora di più le liste di attesa ma i passi in avanti sono davvero inimmaginabili per chiunque abbia conoscenza della complessità del sistema sanitario campano”.
 
“La Campania – conclude De Luca - ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dalla legge e quindi possiamo dire a testa alta, al netto del timbro che deve mettere il governo, che la Campania nella sostanza è uscita dal commissariamento”.
 
“Il commissario non lo nominano non perché generosi, ma perché siamo noi che facciamo un piacere al governo. Gestiamo la sanità che abbiamo fatto diventare uno dei sistemi più in equilibrio in Italia". Ha detto il presidente della Regione.
 
"La legge - ha aggiunto De Luca - prescrive tre anni di bilanci in equilibrio per uscire dal piano di rientro, noi abbiamo i bilanci in ordine da sei anni, quindi mantenere il commissariamento è un abuso di potere. Abbiamo ormai anche sfondato la quota di 170 punti nella griglia Lea. Non c'è nessuna ragione per mantenere ancora in piedi il piano di rientro della sanità. La Campania ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dalla legge e quindi possiamo dire a testa alta, al netto del timbro che deve mettere il governo, che la Campania nella sostanza è uscita dal commissariamento".
 
I passi avanti della sanità in Campania "ci riempiono di orgoglio perché abbiamo fatto davvero un lavoro immane, dobbiamo continuare a non rilassarci, insistere per ridurre ancora di più le liste di attesa ma i passi in avanti sono davvero inimmaginabili per chiunque abbia conoscenza della complessità del sistema sanitario campano".
 
“Dobbiamo migliorare gli screening oncologici su cui siamo in ritardo ma per tutto il resto mi pare che abbiamo fatto un lavoro davvero eccellente. In Campania abbiamo già eliminato da un anno e mezzo il ticket regionale e dobbiamo continuare così, arrivare ad essere la prima sanità d'Italia. Per qualità medico chirurgico e le qualità professionali che abbiamo già oggi siamo in grado di competere con la migliore sanità d'Italia che è quella lombarda. Dobbiamo fare passi in avanti in termini di organizzazione della medicina territoriale, organizzare di più i distretti e fare più filtro sui territori per evitare che tutti si scarichi sui pronto soccorso".

"Ci aspettiamo - ha aggiunto De Luca - che il governo si decida dopo un anno ad approvare il piano per l'edilizia ospedaliera della Regione con 1 miliardo e 80 milioni bloccati. Mentre a Roma continuano a raccontare imbecillità l'unica cosa è decidersi muoversi a sbloccare i finanziamenti perché questo significa partire con le progettazioni per nuovi ospedali e intervenire in situazioni di emergenza come San Giovanni Bosco e Incurabili. Attendiamo che tra un litigio e l'altro a cui assistiamo nell'ambito del governo si decidano anche a pensare ai cittadini italiani".

23 aprile 2019
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