Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 29 MARZO 2024
Regioni e Asl
segui quotidianosanita.it

Carenza specialisti. Da Nord a sud è vera emergenza. Parlano i Segretari regionali Anaao Assomed


Le testimonianze di sette segretari regionali del sindacato disegnano scenari drammatici. Mancano medici di emergenza urgenza, ostetrici e ginecologi, anestesisti, ma anche chirurghi e pediatri. Poche e spesso fantasiose le soluzioni adottate nelle Regioni. E con l'arrivo dell'estate gli scenari si complicano

02 LUG - Da Nord a Sud d’Italia è allarme rosso. Non c’è Regione risparmiata dalla gravissima criticità che si chiama “carenza di medici”. Una sofferenza testimoniata dai segretari regionali dell’Anaao Assomed di sette regioni italiane. Secondo le stime del sindacato da qui al 2015 gli scenari saranno a tinte fosche, in Toscana e Piemonte solo per fare un esempio mancheranno per ognuna circa 2mila medici. Soluzioni? Poche e spesso fantasiose.
 
“In Toscana già da oggi ci si confronta con criticità determinate dalla carenza di medici – ha detto Flavio Civitelli segretario regionale Anaao Assomed Toscana – soprattutto per alcune discipline e in alcune realtà periferiche. Nell’area dell’emergenza urgenza mancano circa 150 medici. Una carenza che non consente di programmare le ferie estive e crea una situazione di bornout. La Regione si è mossa con una delibera autonoma premiando economicamente il disagio e mettendo in campo la possibilità di proporre, a chi è in graduatoria per le discipline equipollenti, l’assunzione per il primo biennio in Ps. Sono stati formati 150 medici con corsi on the job riservato ai giovani professionisti non specialisti. Ci sono state molte polemiche su questa soluzione che non garantisce l’assunzione, ma ci auguriamo che la Regione consentirà di accedere in sovrannumero alle scuole di specializzazione. Anche in ginecologia e ostetricia – ha aggiunto ci sono importanti criticità. Non si possono prendere giovani medici e molti colleghi specialisti hanno difficoltà ad accettare di lavorare in sala parto a causa di un’attività che espone a contenziosi. In particolare le criticità sono emerse nell’area Nord Ovest dove insistono tre punti nascita al di sotto degli standard previsti. A Piombino è rimasto un solo medico. Garantire un’assistenza di qualità con un solo ginecologo non è fattibile e gli altri punti nascita sono in carenza di organico. Una situazione che ci preoccupa”.
 
“Le stime Anaao per il Piemonte da qui al 2025 parlano di carenze importanti soprattutto nelle aree della pediatria, della medicina di urgenza, dell’anestesia e nell’area chirurgica – ha spiegato Chiara Rivetti Segretario regionale Anaao Assomed Piemonte – e se il futuro è fosco il presente è tutt’altro che luminoso. Da un anno Anaao Piemonte sta denunciato la grave carenza soprattutto di pediatri e urgentisti in particolare negli ospedali di provincia. Non sono stati fin ora presi provvedimenti. A un anno di distanza è molto complicato affrontare l’estate e garantire ai colleghi le ferie. I turni vengono coperti ricorrendo alle cooperative le quali iniziano a scarseggiare, con gettoni mal pagati e con ordini di servizio. E si è arrivati alla chiusura di servizi e alla riduzione dei medici attivi per quelli aperti”.

 
“Da anni viviamo una situazione drammatica e in questo contesto l’emergenza urgenza sta pagando un prezzo molto alto, in particolate nei pronto soccorso delle città periferiche come Caltanissetta, Enna, Agrigento, Siracusa o nei grandi paesi come Caltagirone – ha sottolineato Toni Palermo Segretario regionale Anaao Assomed Sicilia – un esempio su tutti il Ps di Caltanissetta con 35mila accessi: ci lavorano solo 6 medici sui 16 necessari. Non si riesce a trovare una soluzione, si stanno aspettando i concorsi di bacino. In Sicilia occidentale avevano messo a concorso 70 posti, ma si sono presentati solo 46 medici di cui 6 erano vincitori di mobilità. Quindi appena 40 medici che andranno a coprire le grandi città lasciando Caltanissetta scoperta. I medici sono sotto stress, demotivati, spaventati e sono sempre di più oggetto di aggressione. Sempre a Caltanissetta mancano chirurghi e anestesisti. Stiamo aspettando che vengano messi a bando tutti i concorsi, ma anche che vengano approvati gli atti aziendali. In questo contesto pagano i cittadini che aspettano fino a 12 ore in Ps per essere vistati. Insomma una situazione drammatica soprattutto nelle periferie. Possiamo solo essere fiduciosi che il governo regionale trovi una soluzione”.

“Le specialità più carenti in Veneto sono soprattutto quelle chirurgiche, mancano in particolare gli ortopedici. Non abbiamo medici di pronto soccorso, pediatri ospedalieri, ginecologi e ostetrici – ha affermato Adriano Benazzato Segretario regionale Anaao Assomed Veneto – consideriamo poi che in Veneto abbiamo una situazione oro geografica difficile. E così nell’azienda polesana abbiamo avuto moltissimi abbandoni, sono andati via fino a 80 medici. Le Aziende hanno utilizzato in modo illecito cooperative e medici gettonisti e hanno pensato di reclutare i medici in pensione. Tutte azioni verso le quali abbiamo presentato ricorso. Fortunatamente grazie all’azione dell’Anaao Assomed nella legge di Bilancio è stato possibile l’utilizzo dei medici specializzandi dell’ultimo anno di corso, e ora con il Decreto Calabria anche quelli del penultimo anno. Un’opportunità già utilizzata da Azienda Zero”.
 
“In Molise già nel 2009 mancava almeno il 40% degli organici, in particolare ginecologi, ortopedici e medici di pronto soccorso – ha spiegato Massimo Peccianti, Segretario regionale Anaao Assomed – la Regione ha pensato a soluzioni fantasiose come quelle dei medici militari o dei medici in pensione, ma anche a medici in convenzione con altre Regioni, cosa che ci lascia perplessi considerando che tutte le Regioni sono in sofferenza. Dalla Puglia dovrebbero arrivare in convenzione ortopedici, ma al momento non abbiamo nulla. E con l’avvento delle ferie si presume che questa carenza sarà ancora più evidente a tutto danno dell’utenza e della qualità del lavoro”.
 
 
“In Campania stiamo vivendo una situazione drammatica – ha raccontato Bruno Zuccarelli Segretario regionale Anaao Assomed Campania – nei pronto soccorso la carenza è gravissima e ci sono almeno mille specialisti in meno rispetto al reale fabbisogno. I Ps del Cardarelli, del Santobono, del San Paolo, del San Giovanni Bosco, dell’Ospedale del Mare, oltre a quelli delle aziende della provincia, sono in grandissima difficoltà e non riescono a reggere l’impatto con l’utenza. Questo significa una sanità poco sicura per il paziente e per i medici. Dalla Regione solo un silenzio assordante. C’è stata una circolare molto formale e poco sostanziale con la quale si invitavano i Direttori generali a spostare i medici dai reparti nei Ps in virtù di una equipollenza delle discipline. Tradotto: si manda in Pronto soccorso un cardiologo che non fa emergenza da 20 anni con un aumento del rischio. Il confronto con la Regione è quindi serrato e aspro, ma ad oggi non possiamo dire che la sanità in Campania sia sicura. Forse bisognerà chiedere gli interventi dei Prefetti per dare risposte”.
 
 
“La carenza dei medici specialisti in Calabria riguarda un po’ tutte le realtà assistenziali ospedaliere – ha affermato Filippo Maria Larussa, Segretario regionale Anaao Assomed Calabria – i noti provvedimenti legislativi dovranno ora collimare con la riorganizzazione della rete ospedaliera punto essenziale del programma operativo chiesto al commissario ad acta. Si dovrà riconfermare l’attuale classificazione in tre Hub con 9 ospedali Spoke e quelli di base e di montagna. In questo scenario da qui al 2025 si determinerà una carenza di 250 medici di urgenza, 150 pediatri e 90 medici di chirurgia generale e psichiatri, ma anche ostetrici e ginecologi. Il problema è che quasi tutte queste specialità risultato disaccreditate e mai attivate presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro. La specializzazione di Medicina di Urgenza non è mai stata attivata e sono state disaccreditate le scuole di pediatra e quelle di ostetricia e ginecologia. Quella di psichiatria opera da anni presso altre scuole dell’Italia meridionale. Questo determinerà l’ovvia conseguenza che gli specialisti non saranno formati in Calabria e dovranno essere reclutati in altre realtà regionali”.
 
 

02 luglio 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Regioni e Asl

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy