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Pronto soccorso Lazio. Antonellis (Anaao): “Responsabilità politica non sia scaricata sui medici”


“La politica dei tagli non ha funzionato” e per Donato Antonellis, segretario Anaao Lazio, "è giunto il momento che ognuno faccia la propria parte per rimuovere le criticità ripetutamente lamentate”. Senza "caccia alle streghe", che "non giova a rasserenare l’ambiente né a risolvere i problemi".

23 FEB - “Le continue e pressanti informazioni mediatiche sulla situazione dei pronto soccorso romani, avute in questi giorni, volte talora più alla ricerca dello scandalo che alla informazione complessiva dei fatti, hanno evidenziato il diffuso stato di malessere in cui, ormai da qualche anno, forse da oltre un decennio, vivono i Pronto Soccorso ed il settore dell’emergenza negli ospedali. Tale malessere non è altro che la punta dell’iceberg di un più ampio disagio di cui sono vittima il sistema ospedaliero nel suo complesso, i cittadini e gli operatori sanitari in particolare”. Ad affermarlo è il segretario Anaao Assomed per la Regione Lazio, Donato Antonellis, che ribadisce come “la caccia alle streghe che subito si è voluto intraprendere, compresa la sospensione dei Responsabili del Dea del Policlinico Umberto I°, non giova certo né a rasserenare l’ambiente né, tanto meno, a risolvere i problemi”.

Per Antonellis le cause e le responsabilità di questa situazione “sono molteplici e note e non sono certamente da addebitare agli operatori sanitari che, giornalmente, con abnegazione, prestano la loro opera per i cittadini: un piano di rientro fatto di lacrime e sangue, che ha pesato quasi interamente sulla sanità pubblica, che dura ormai da 5 anni e che è, di fatto, gestito dal Ministero dell’economia; tagli al personale sanitario ed a beni e servizi con la conseguente, crescente riduzione di risorse umane (medici e infermieri) e materiali (farmaci, presidi, etc.), la chiusura di posti letto ospedalieri per acuti, quando non addirittura lo smantellamento di interi Ospedali, hanno di fatto sottratto sanità ai cittadini senza la contemporanea creazione di reali alternative sul territorio, accentuando la già elevata pressione di richiesta sanitaria, da parte della popolazione, sugli Ospedali, considerati, a ragione, ultimo e certo punto di riferimento assistenziale”.

“I Pronto Soccorso ed i servizi dell’emergenza – continua Antonellis -, rimasti con personale in forze numeriche insufficienti a fronteggiare in modo adeguato la domanda dei cittadini necessitano, oggi più che mai, di risposte reali ed immediate che la classe politica gestionale non è riuscita finora a dare. Ci si trova al contrario, di fronte a goffi tentativi di scaricare su altri le proprie responsabilità”.

La segreteria regionale dell’Anaao Assomed esprime “la massima solidarietà al personale tutto dei pronto soccorso, in particolare al personale medico che, con impegno ed abnegazione, vive in trincea 365 giorni l’anno, spesso senza riuscire a fare di più, ma sempre consapevole delle proprie responsabilità verso i cittadini, del proprio impegno verso l’amministrazione e della propria professionalità. Non si può fare a meno, però, di evidenziare che le condizioni organizzative oggettive in cui si opera determinano ingiustificati, gravi rischi assistenziali per gli ammalati ed usurante stress lavorativo per gli operatori sanitari”.

“E’ giunto il momento – conclude Antonellis - che ognuno faccia la propria parte per rimuovere le pericolose criticità ripetutamente lamentate, garantendo la salute dei pazienti che si affidano alle nostre cure, proteggendo le vite degli stessi operatori sanitari e salvaguardando la credibilità del Ssn. L’Anaao Assomed invita i tanti colleghi che vivono giornalmente le stesse difficoltà, a levare alta la loro voce in difesa dei comuni ideali”.
 

23 febbraio 2012
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