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Lombardia. Denuncia del Pd: poca trasparenza nello “scontrino” sanitario


Il cittadino vedrà quanto costa una prestazione sanitaria solo nel caso in cui il ticket pagato sia inferiore all’importo complessivo della prestazione. Se il ticket è più alto del costo lo scontrino non c'è. Lo rilevano due consiglieri del Pd lombardo.

01 MAR - Dal primo marzo 2012 gli ospedali e le strutture sanitarie lombarde riporteranno nel dettaglio quanto sono costate le prestazioni che il malato ha ricevuto, indicando la quota a carico del cittadino e quella a carico della comunità, sia per i ricoveri che per la specialistica ambulatoriale. Una “scelta di trasparenza e di sensibilizzazione verso il cittadino”, come ha sempre spiegato l'assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani. Ma che invece, almeno secondo i consiglieri regionali del Pd, Alessandro Alfieri e Gianantonio Girelli, di trasparente ha poco visto che il cittadino potrà vedere il cosiddetto “scontrino” solo quando paga meno del valore effettivo della prestazione.

Negli altri casi invece no, quando cioè il costo è inferiore a quanto versato dal cittadino. Il che, dice il Pd, avviene per moltissime prestazioni ambulatoriali, sostanzialmente per quelle al di sotto dei 50,20 euro. “Si tratta di una trasparenza a senso unico – sottolineano Alfieri e  Girelli - Il cittadino riceverà le informazioni annunciate solo quando si tratta di prestazioni per le quali paga in ticket una somma inferiore al costo dell’esame. Ma quando paga una prestazione più di quanto costa, cosa che avviene nel 75% dei casi, non avrà il diritto di sapere quanto è costata effettivamente la prestazione che gli è stata erogata”.
Per dimostrarlo i due consiglieri Pd riportano alcuni esempi. Nel caso di una tac all'addome il cittadino vedrà che la sua parte ammonta a 66 euro, tra ticket regionale (36 euro) e superticket nazionale (30), mentre la prestazione costa complessivamente 105,56. O ancora, per una ecoendoscopia la parte pagata dal cittadino sarà sempre di 66 euro, tra ticket e superticket, ma il costo totale è di 700 euro. Diverso il discorso per le prestazioni meno costose, come l'ecografia all'addome, che costa 32,70 ma il cittadino paga 41,7 euro (per i 9 euro di superticket nazionale) o la scintigrafia della tiroide, che al cittadino costa 42,75 euro contro un costo effettivo di 33,75.

Nella circolare inviata da Bresciani a tutti i direttori generali di asl, aziende ospedaliere, case di cura accreditate e ospedali religiosi, si spiega che nella prima fase di implementazione l'entità dei rimborsi medi della Regione alle strutture per le diverse prestazioni verrà indicata solo per quelle particolarmente significative in rapporto allo stato di salute, come la cataratta, la Pet, l'endoscopia del pancreas e la risonanza magnetica del cuore, ma non quelle relative alla glicemia e al colesterolo. Peccato che tra le circa 2000 prestazioni ambulatoriali presenti sul nomenclatore, quelle di cui non verrà indicato il costo “sono di fatto quelle al di sotto dei 50,20 euro – concludono i due consiglieri - Chiediamo invece che nella ricevuta rilasciata venga sempre indicato il costo della prestazione, anche quando il costo è inferiore a quanto pagato dal cittadino sommando le voci del ticket regionale e di quello nazionale. Solo così si potrà parlare di trasparenza vera e i cittadini lombardi sapranno quando pagano di più o di meno rispetto al costo di una prestazione sanitaria”.
 
 

 

costo della prestazione

 quota di ticket

quota di superticket nazionale

totale pagato dal cittadino

Streptococco

5,80 

5,80

1,50  

7,3

Prima visita specialistica

22,50 

22,50

6,00 

28,5

Radiografia ginocchio

23,8

23,80

6

29,8

ecografia addome

32,70 

32,70

9

41,7

scintigrafia tiroide

33,75

33,75

9

42,75

mammografia

44,87 

36

12,30 

48,3

 Densitometria ossea (MOC)

 61,23

36

 16,80

 52,80

 TAC addome

 105,56

36

 30

 66

ecoendoscopia

700

36

30

66

colonscopia

118

36

30

66

 

 

 

 

 


A.L.

01 marzo 2012
© Riproduzione riservata

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