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Umbria. Screening seno. Tomassoni: “Fa guadagnare in salute e risparmiare”


Lo ha detto l’assessore alla Salute commentando i dati del "sistema Passi" illustrati stamane in un convegno a Perugia. Nella Regione il tasso di adesione nel 2010 è stato del 78%. La non effettuazione dell’esame sembra dovuta ad una non corretta percezione del rischio.

08 MAR - “L’importanza dello screening mammografico è fondamentale, soprattutto in un giorno ricco di significato come l’8 marzo, e attraverso l’organizzazione di un incontro nazionale che analizzerà le performance e le criticità del sistema sanitario umbro e nazionale in tema di prevenzione e quindi di diagnosi precoce del tumore al seno”. Così l’assessore alla Salute, Franco Tomassoni, intervenendo questa mattina a Perugia, nel corso dell’evento formativo dal titolo “Screening mammografico, gestire la complessità per guadagnare in salute”.

“Ora l’obiettivo – ha proseguito Tomassoni – è continuare a lavorare per  accompagnare le donne in tutto quel percorso che parte dallo screening preventivo e che, in alcuni casi, porta alla diagnosi della malattia e poi alla cura”. “In pratica – ha detto – si tratta di continuare a lavorare sulla omogeneizzazione dei servizi sul territorio per tutto il percorso, che è già consolidato nel caso dello screenig mammografico”.

Tra gli aspetti di criticità, l’assessore ha ricordato quello della carenza di risorse finanziarie, “ma è intenzione della Regione di continuare a garantire un servizio che ha dato sinora risultati positivi con un ritorno importante in termini di tutela della salute e anche di risparmio sui costi".
In proposito sono stati illustrati i dati regionali in materia e i risultati della rilevazione effettuata attraverso il "sistema Passi" nel 2010 in Umbria, in cui, tra l’altro, si affronta proprio il tema della diagnosi precoce delle neoplasie della mammella, permettendo un monitoraggio delle attività complessive di screening sia spontanee che all’interno del programma organizzato.

Secondo quanto emerso dalla rilevazione, in Umbria la copertura stimata nel 2010 nelle donne di 50-69 anni relativa all’effettuazione della Mammografia (78%) raggiunge i valori consigliati. In questo contesto il "sistema Passi" ha dato informazioni sulla copertura complessiva in questa popolazione, comprensiva sia delle donne che hanno effettuato l’esame all’interno dei programmi di screening organizzati (66%) sia della quota di adesione spontanea (12%), in questo screening molto meno rilevante rispetto a quello della cervice uterina.

I programmi organizzati si sono confermati correlati ad una maggior adesione: lettera di invito (89%), consiglio dell’operatore sanitario (67%) e campagne informative (78%), ancor più se associati come avviene all’interno dei programmi di screening, sono gli strumenti più efficaci. Infatti la metà delle donne intervistate li ha giudicati molto importanti per l’esecuzione della mammografia e tra le donne raggiunte da questi interventi la percentuale di effettuazione dell’esame cresce significativamente”.

La non effettuazione dell’esame (circa il 22% delle donne di 50-69 anni) pare associata ad una molteplicità di fattori, tra cui una non corretta percezione del rischio che sembra giocare il ruolo principale, infatti il 42% delle donne che non hanno effettuato l’esame ha dichiarato di ritenere di non averne bisogno. Quasi una donna su due, infine, ha riferito di aver eseguito la mammografia nel corso dell’ultimo anno, secondo quanto atteso (vista la periodicità biennale dell’esame). L’età media della prima mammografia rilevata è stata di 44 anni ed indica un rilevante ricorso all’esame preventivo prima dei 50 anni.

08 marzo 2012
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