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Coronavirus. Barillari (5 Stelle Lazio) a rischio espulsione dopo aver aperto un sito web dal nome che richiama quello ufficiale della Regione. Ma lui replica: “Il vero motivo sono le mie critiche alle alleanze con Lega  PD”


Il consigliere, già noto per le sue posizioni no vax, è accusato di avere promosso un sito con un nome (www.saluteregionelazio.it) che per nome ricorda la pagina ufficiale della Regione per la salute (www.salutelazio.it) ma in alcun modo è collegato ad essa. Il M5S lo accusa di “azione fraudolenta” verso “tanti cittadini che, vulnerabili e impauriti, cercano di orientarsi in rete individuando i canali d’informazione ufficiali delle Istituzioni coinvolte”. Barillari contrattacca: “Un pretesto. La vera motivazione è avere detto che il M5S ha tradito la fiducia degli italiani stringendo accordi prima con la Lega e poi con il PD”. La decisione ai Probiviri.

26 MAR - L’emergenza coronavirus porta scompiglio nel M5S del Lazio. Ma la colpa non è tanto del virus, quando della campagna social su di esso messa in moto dal Consigliere Davide Barillari e denunciata con estrema durezza dai compagni di partito, pronti ad espellere Barillari dal Movimento. Nel dettaglio, Barillari è accusato di avere promosso un sito con un nome (www.saluteregionelazio.it) che rimanda alla pagina ufficiale della Regione per la salute (www.salutelazio.it) ma in alcun modo collegato ad essa. Il M5S lo accusa di “azione fraudolenta”.
 
“Ci dissociamo dal sito web sulla sanità regionale del Lazio messo online dal consigliere Davide Barillari. Un gesto grave innanzitutto perché il nome scelto per la piattaforma è molto simile a quello ufficiale dell’Assessorato alla Sanità, canale ufficiale della Regione Lazio usato per fornire informazioni di servizio sull’emergenza coronavirus, cruciali in questo momento per tanti cittadini che, vulnerabili e impauriti, cercano di orientarsi in rete individuando, tra gli altri, i canali d’informazione ufficiali delle Istituzioni coinvolte. Un’azione fraudolenta, tesa a carpire con una nomenclatura ambigua la buona fede e i dati personali delle persone e a sostituirsi così alle Autorità sanitarie e amministrative preposte senza però di fatto fornire dati ufficiali”, scrivono in una nota i consiglieri del M5S del Lazio.
 
“Si tratta - precisano ancora - di un’iniziativa del tutto personale e arbitraria di Barillari, non condivisa con il resto gruppo consiliare e che nonostante ciò riporta il logo del MoVimento 5 Stelle in maniera del tutto inopportuna”.
 
Il Movimento fa sapere di essersi già attivato per la rimozione del sito. "Purtroppo – concludono i consiglieri 5stelle – ci rincresce dover constatare che non è la prima volta che ci troviamo ad apprendere iniziative simili direttamente on line dopo la loro pubblicazione”.
 
Da qui la decisione del Movimento di convocare per la serata di ieri, alle 21, una riunione, in modalità teleconferenza, per valutare l’espulsione del consigliere. Ma la convocazione si è conclusa con nulla di fatto. Lo fa sapere in una nota Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio. “L’espulsione del collega Davide Barillari - spiega - non è stata più votata dal gruppo consiliare M5S del Lazio nella riunione di ieri sera convocata ad hoc in videoconferenza e alla quale Barillari, unico assente non si è presentato. Una decisione presa all’unanimità dagli altri otto consiglieri presenti, ovvero oltre a me: Silvia Blasi, Marco Cacciatore, Valentina Corrado, Francesca De Vito, Loreto Marcelli, Valerio Novelli, Gaia Pernarella e Devid Porrello. Sarà quindi il Collegio dei probiviri che, come da Statuto e codice etico del MoVimento 5 Stelle, dovrà esprimersi – ci auguriamo con molta sollecitudine – sull’eventuale espulsione di Barillari”.
 
Lombardi spiega che la riunione di ieri sera era stata convocata anche allo scopo di dare a Barillari “ la possibilità di spiegare perché, con la pubblicazione di un sito web sulla sanità regionale simile a quello ufficiale della Regione Lazio usato anche per dare informazioni di servizio ai cittadini sull’emergenza coronavirus, ha fatto un gesto così inopportuno in un momento così delicato".
 
“Un atteggiamento, quello di non presentarsi alle riunioni se convocati, che vìola quel regolamento del gruppo consiliare e quello Statuto del MoVimento 5 Stelle di cui egli stesso più volte si è fatto paladino. D’altronde – commentano i consiglieri 5stelle – sono più di sei mesi che Barillari non partecipa ad alcuna riunione del gruppo e si è tolto da tutti i canali di comunicazione interna dimostrando una totale mancanza di vololtà di condivisione”.
 
“Spiace ancora di più constatare - proseguono i consiglieri del M5S - che mentre noi tenevamo la riunione, Barillari ha proseguito la sua attività sui suoi canali social continuando ad intessere la narrazione della sua immagine di vittima e perseguitato politico in quanto unico ‘duro e puro’ incompreso dal resto del mondo. Non solo: il suo scopo di pubblica utilità del suo sito sulla sanità regionale era così veritiero che, mentre ci sono persone ammalate in forte difficoltà con medici e operatori sanitari stremati in prima linea, Barillari si è permesso di irridere questa situazione cambiando l’oggetto del suo sito, oscurando tutti i contenuti originari sulla sanità regionale, e sostituendoli con un suo personale sfogo e bisogno di visibilità per cercare di approfittarne per le sue personali necessità di posizionamento politico”.
 
“Siamo indignati che in un momento così drammatico Barillari abbia continuato la sua campagna promozionale. Riteniamo pertanto poco utile, d’ora in poi, continuare ad alimentare un comportamento così irresponsabile e sterile per l’interesse pubblico. Barillari continui pure a fare il social media manager di se stesso, noi preferiamo tornare a lavorare per i cittadini e i territori.Attendiamo pertanto il responso dei Probiviri, che speriamo a questo punto arrivi al più presto e al quale ci conformeremo”, concludono i consiglieri 5stelle.
 
Dalla sua pagina Facebook Barillari risponde alle accuse e attacca i colleghi: “Ieri sera NON è stata votata la mia espulsione, il Gruppo M5S Lazio ha deciso di non decidere. Ora è tutto in mano al Collegio dei Probiviri del M5S, ma tutto fa pensare che il verdetto sia già scritto. Ieri sono riuscito ad eliminare lo stupido pretesto del quale ero accusato (www.saluteregionelazio.it) e conoscere il vero motivo della mia espulsione: la Carta di Firenze 2019. Cioè aver contestato, non da solo ma insieme a migliaia migliaia di attivisti 5 stelle di tutta Italia e cittadini che avevano votato il M5S, la perdita di valori e di coerenza del MoVimento 5 Stelle e aver tradito la fiducia degli italiani stringendo accordi prima con la Lega e poi con il PD”.
 
L.C.
 
 

26 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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