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Coronavirus. Al San Raffaele di Milano apre una seconda terapia intensiva dedicata al Covid


La nuova terapia intensiva (10 posti letto) è ospitata nella tensostruttura allestita al centro sportivo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Situata a poche centinaia di metri dall’Ospedale San Raffaele, è attrezzata con le tecnologie necessarie a garantire l'assistenza in totale autonomia anche i pazienti gravi. Le due terapie intensive nate per far fronte all’emergenza coronavirus sono state realizzate con i fondi dei donatori: la prima (14 posti letto) è costata 4,7 milioni di euro e la seconda 3 milioni.

31 MAR - Apre oggi una seconda terapia intensiva del Gruppo San Donato da 10 posti letto, dopo quella da 14 posti letto allestita nelle scorse settimane. Oggi i primi pazienti verranno accolti nella seconda terapia intensiva che è stata allestita all’interno di una tensostruttura normalmente utilizzata come campo sportivo dell’Università Vita-Salute San Raffaele. “Seppur situate a poche centinaia di metri dall’Ospedale San Raffaele, le nuove terapie intensive saranno due unità operative attrezzate con le più moderne tecnologie disponibili, così da assistere in totale autonomia i pazienti che si trovano in gravi condizioni a causa dell’infezione da Coronavirus”, spiega il Gruppo in una nota. 
 
Le due terapie intensive sono infatti complete di Tac, archi radiologici, e della tecnologia ECMO, meglio conosciuta come la macchina cuore-polmone. “Solo pochi centri ospedalieri italiani sono dotati di questa tecnologia che supporta le funzioni vitali del paziente mediante la circolazione extracorporea, consentendo di mettere a riposo cuore e polmoni. Una tecnologia quindi fondamentale per quei casi estremi di pazienti con polmonite Covid, le cui condizioni non migliorano neanche attraverso la ventilazione artificiale”, evidenzia il Gruppo San Donato.
 
La realizzazione di entrambe le terapie intensive è stata resa possibile grazie alla generosità di migliaia di donatori che hanno consentito di coprire gli ingenti costi: 4 milioni e settecento mila euro per la prima terapia intensiva, con 14 posti letto, e 3 milioni di euro per la seconda, con 10 posti letto. Partiti dall’inizio dell’emergenza con 4 posti letto, oggi è salito a 60 il numero dei posti letto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele.
 
“Un ringraziamento doveroso va a tutti i nostri donatori che con la loro generosità hanno contribuito a dare una possibilità di guarigione in più ai molti pazienti in gravi condizioni, così come a tutti coloro che lavorando giorno e notte hanno consentito l’apertura delle due terapie intensive in tempi record.  In questa battaglia i grandi ospedali lombardi hanno un ruolo chiave nell’assistenza a tutti i pazienti Covid. L’Ospedale San Raffaele e tutto il Gruppo San Donato sono in prima linea fin dall’inizio dell’emergenza, mettendo a disposizione del servizio sanitario regionale la propria competenza medico scientifica e un’organizzazione che ci rende particolarmente reattivi anche nelle grandi emergenze” dichiara nella nota Elena Bottinelli, amministratore delegato dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
 
Ecco alcuni numeri sui pazienti assistiti dal Gruppo San Donato.
 
A Milano e provincia gli ospedali GSD (IRCCS Ospedale San Raffaele, IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Istituto Clinico San Siro e IRCCS Policlinico San Donato) stanno assistendo complessivamente 606 pazienti in reparto (con e senza CPAP) e 91 pazienti in terapia intensiva.
 
A Brescia l’Istituto Clinico S. Anna, l’Istituto Clinico Città di Brescia e l’Istituto Clinico San Rocco a Ome stanno trattando 462 pazienti in reparto (con e senza CPAP) e 34 in terapia intensiva.
 
A Bergamo il Policlinico San Pietro e il Policlinico San Marco hanno in cura complessivamente 249 pazienti in reparto (con e senza CPAP) e 22 in terapia intensiva.
 
A Pavia l'Istituto di Cura Città di Pavia e l'Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano assistono in reparto 104 pazienti (con e senza CPAP) e 12 pazienti si trovano in terapia intensiva.
 
A Monza gli Istituti Clinici Zucchi di Monza e di Carate Brianza (MB) hanno in cura in reparto complessivamente 126 pazienti.
 
A Como, presso l'Istituto Clinico Villa Aprica, sono 39 i pazienti assistiti in reparto, con e senza CPAP.
 
A Bologna la Casa di Cura Villa Erbosa sta attualmente trattando 49 pazienti, di cui 5 in terapia intensiva e 44 in reparto senza CPAP.

Ad oggi, negli ospedali GSD, il numero complessivo di posti letto per pazienti Covid positivi messi a disposizione del servizio sanitario regionale è di 2026 nei reparti e 170 nelle terapie intensive.

31 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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