Coronavirus. Crisarà (Fimmg Veneto): “Presto linee guida per rendere strutturata ed evidente l’assistenza a domicilio”
La medicina di famiglia è sempre più a fianco dei pazienti veneti. Il protocollo in fase di rifinitura finale regola anche il rapporto tra Mmg e le nuove Unità Speciali di Continuità assistenziale che saranno un ulteriore strumento operativo della medicina di famiglia: “Costituiranno dei microteam per assistere i pazienti al domicilio”
01 APR - “Definizione di Linee guida per rendere strutturata e evidente l’azione di monitoraggio e assistenza a domicilio che già viene effettuata dai medici di famiglia e si è dimostrata una delle carte vincenti per il contrasto alla diffusione del virus”.
È questo il risultato dell’incontro tra l’assessore alla sanità e sociale
Manuela Lanzarin, il direttore generale dell’area sanità e sociale
Domenico Mantoan, la Fimmg e le altre organizzazioni dei medici di medicina generale del Veneto per affrontare l’argomento del monitoraggio attivo e della presa in carico dei pazienti contagiati da Covid-19 asintomatici, paucisintomatici o in condizioni cliniche che possono essere gestite nel territorio.
“Il protocollo in fase di rifinitura finale – ha spiegato in una nota
Domenicò Crisara, segretario generale regionale Fimmg Veneto – regola anche il rapporto tra i medici di medicina generale e le nuove Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca) che saranno un ulteriore strumento operativo della medicina di famiglia. Insieme costituiranno dei microteam per il monitoraggio e l’assistenza domiciliare di pazienti Covid-19 positivi e di quelli dimessi anche attraverso la dotazione di pulsiossimetro, ecografi ed elettrocardiografi. Altro compito affidato ai microteam sarà quello di monitorare, sempre a domicilio, la terapia farmacologica somministrata nelle forme precoci ai pazienti Covid-19 positivi primo, ed al momento unico, esempio in Italia”.
La Fimmg ha poi posto fortemente la questione dei DPI assolutamente necessari per l’attività quotidiana dei medici di famiglia a protezione loro e soprattutto dei pazienti. Si è anche concordato, per la stessa ragione, aggiunge Crisarà una maggiore attenzione e frequenza nell’esecuzione dei tamponi orofaringei ai medici di medicina generale.
I medici di medicina generale hanno poi fatto presente la scarsa attenzione che la Protezione Civile ha riservato ai medici di famiglia mettendo in pericolo i medici e la popolazione che assistono: “Fermo restando la richiesta d’impegno immediato per risolvere la mancanza di Dpi, la Fimmg si dissociata dall’azione penale avviata da altre organizzazioni sindacali della categoria nei confronti del Presidente
Zaia – ha concluso Crisarà – a nostro avviso la responsabilità è da addebitare, come più volte abbiamo denunciato, alla organizzazione operativa che non considerai medici di famiglia tra i più esposti e non alla volontà ed indirizzo della politica che comunque sono sempre stati chiari”.
01 aprile 2020
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