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Toscana. In arrivo 80 mila euro per incrementare screening per bimbi sordi


La cifra è stata disposta in una delibera approvata dalla Giunta per intervenire dal punto di vista diagnostico con sempre maggiore tempestività. In Toscana lo screening audiologico neonatale è obbligatorio dal 2007.

18 APR - L’identificazione precoce e una tempestiva diagnosi della sordità infantile congenita sono il requisito indispensabile per ridurre al minimo, o addirittura annullare, i gravi effetti che il deficit uditivo può avere sullo sviluppo del bambino. In Toscana lo screening audiologico neonatale è obbligatorio dal 2007. Una delibera approvata dalla giunta su proposta dell’assessore al diritto alla Salute, Daniela Scaramuccia, ha destinato 80 mila euro in due anni per sviluppare ulteriormente questo progetto di diagnosi ed intervento precoce.

“È fondamentale – ha sottolineato Scaramuccia – intervenire tempestivamente, sia per quanto riguarda la diagnosi della sordità infantile congenita, sia per quanto riguarda la terapia protesico-riabilitativa, con protesi acustiche e, se necessario, con l’impianto cocleare”.
Le più recenti linee guida internazionali hanno individuato come ottimale effettuare la diagnosi di sordità entro i primi 3 mesi di vita, e iniziare il trattamento protesico-riabilitativo precocemente, entro i 6 mesi di età, con protesi acustica tradizionale. Nei casi di sordità profonda, che non traggono un beneficio significativo dalla protesi, è necessario eseguire un impianto cocleare (un orecchio artificiale elettronico, in grado di ripristinare la percezione uditiva nelle persone con sordità profonda) entro i 12-18 mesi di età.

Il problema della sordità infantile ha una frequenza non trascurabile. L’incidenza della sordità neurosensoriale bilaterale grave e profonda è stimata intorno a 1-3 neonati su 1.000: una percentuale che sale a valori del 4-5% nel caso dei neonati con fattori di rischio audiologico o ricoverati nelle unità di terapia intensiva neonatale.

18 aprile 2012
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