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Fimmg, Snami e Smi Milano contro affidamento ai privati della piattaforma per il telemonitoraggio domiciliare


I sindacati contestano il mancato coinvolgimento della medicina territoriale nella fase programmatoria, ma anche la notizia che la gestione della piattaforma per il telemonitoraggio domiciliare dei pazienti Covid-19 è stata affidata a soggetti privati. “Tutti noi abbiamo già ampia esperienza di piattaforme informatiche in capo a Regione che lasciano a desiderare in termini di funzionalità, efficienza ed affidabilità. Sia lasciata ai medici la possibilità di appoggiarsi ad altre esperienze già messe in campo dalle cooperative di medici del territorio”.

15 MAG - “Apprendiamo con irritato stupore che Regione Lombardia ha bandito, attraverso ARIA S.p.A., l'assegnazione di una piattaforma, aggiudicata ad una RTI (composta da GPI Spa, Accura srl e PGMD Consulting srl) per la “Gestione del telemonitoraggio domiciliare dei pazienti Covid-19 o sospetti tali e dei fragili”. Dobbiamo rilevare che ancora una volta iniziative importanti per la gestione del malato sul territorio sono state prese senza alcun coinvolgimento dei diretti interessati, ovvero i Medici di Medicina Generale, che poi dovrebbero, in teoria, essere i primi gestori del complesso sistema ipotizzato”. Ad affermarlo, in una nota congiunta, sono i rappresentanti sindacali di Fimmg Milano, Anna Pozzi; di Snami Milano, Ugo Giovanni Tamborini; e di Smi Milano, Pasqualino Focà.

I sindacati si dicono contrari anzitutto al fatto che “un servizio così importante per la salute pubblica venga affidato a soggetti privati con finalità di lucro”, ma rivendicano anche il ruolo delle associazioni dei medici del territorio: “Crediamo che le realtà costruite nel territorio debbano essere preliminarmente consultate e valorizzate. Inoltre tutti noi abbiamo già ampia esperienza di piattaforme informatiche in capo a Regione (vedi SISS) che, a suo tempo istituite senza la consulenza diretta dei MMG, lasciano a desiderare in termini di funzionalità, efficienza ed affidabilità (vi ricordiamo che il SISS tra dicembre e gennaio ha avuto ufficialmente 15 giornate di disservizio su 30 giorni lavorativi)”.

Il Decreto Legge 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. “Decreto Liquidità”) prevede l’utilizzo sul territorio di sistemi di piattaforme digitali che consentano il contatto ordinario e prevalente con i pazienti fragili e cronici gravi. Ma per Pozzi, Tamborini e Focà, "in considerazione della necessità di dotarsi di questi dispositivi, ferma restando la possibilità di fruire di una piattaforma predisposta da Regione Lombardia/ARIA spa, con le dovute garanzie sulla assoluta inalienabilità degli eventuali dati sanitari raccolti (anche in forma anonima) e della quale però vorremmo poter condividere modalità operative e strumentazioni applicate", va garantita comunque ad ogni medico "la possibilità di decidere se attivare la piattaforma del servizio regionale oppure appoggiarsi ad altre realtà con le stesse caratteristiche, gestite da medici di famiglia che operano sul territorio, che potranno fornire i kit di tele-monitoraggio (piattaforma, dispositivo mobile compreso di connettività Internet, vari device per la misura dei parametri oggetto del monitoraggio e la centrale medica) ed installarli a casa del paziente istruendolo sull'uso".

Pertanto, per il telemonitoraggio, "che potrà comunque aprire la strada anche ad altri servizi come telemedicina e gestione della cronicità", l'invito di Fimmg, Snami e Smi Milano è che si proceda a "una scelta responsabile, con il coinvolgimento diretto nella fase programmatoria della medicina territoriale, indispensabile per poter ambire ad un successo della progettualità. Le nostre segreterie sono a disposizione".

15 maggio 2020
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