Rieti. Al de Lellis attiva tecnologia per diagnosi malattie polmonari
Si tratta di un eco-broncoscopio new slim EBUS lineare di ultimissima generazione che consente una resa diagnostica elevata. L’apparecchiatura, evidenzia la Asl di Rieti, “è disponibile solo in pochi altri centri del Lazio e consente all’Ospedale provinciale di Rieti di proporsi come punto di riferimento regionale”.
01 GIU - Presso l’Ospedale de’ Lellis di Rieti è stato attivato un Eco-broncoscopio new slim EBUS lineare di ultimissima generazione che consente una resa diagnostica elevata, che supera il 90%: l’Eco-broncoscopio, attraverso il processore, gestisce una microsonda Convex posta all’estremità distale del broncoscopio e una minisonda. Ad annunciarlo una nota della Asl di Rieti.
“La microsonda - spiega la nota - consente la visualizzazione di lesioni aderenti alla parete bronchiale, di linfonodi, anche di piccolissime dimensioni, eseguendo, in real-time, agoaspirati. La minisonda ecografica, costituita da un trasduttore rotante di poco più di 1mm, permette di visualizzare lesioni polmonari periferiche e una eventuale biopsia polmonare, assai mirata”.
La Asl evidenzia come, tra l’altro, “tale strumentazione è disponibile solo in pochi altri centri del Lazio e consente all’Ospedale provinciale di Rieti di proporsi come punto di riferimento regionale”.
L’acquisizione del nuovo macchinario rientra nel quadro dell’aggiornamento tecnologico delle apparecchiature elettromedicali in atto presso l’ospedale e le strutture sanitarie del territorio.
“La Broncoscopia - spiega ancora la nota - è un esame con finalità diagnostico terapeutica che permette di esplorare l’albero bronchiale, eseguire lavaggi broncoalveolari, biopsie polmonari e agoaspirati dei linfonodi mediastinici per la diagnosi di malattie neoplastiche infettive e infiammatorie. Tali procedure vengono eseguite dall’Unità di Pneumologia, in stretta collaborazione con l’equipe di Anestesia e Rianimazione e il contributo dell’Anatomia Patologica, che garantisce la sua presenza in sala endoscopica. La sinergia tra queste specialità, permette un’ottimizzazione della sensibilità e specificità dei prelievi bioptici e quindi una miglior resa dell’esame endoscopico, traducendosi in un minor ricorso a procedure bioptiche invasive per via transtoracica”.
01 giugno 2020
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