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Puglia. Via libera al potenziamento rete ospedaliera e al regolamento sulla chirurgia ambulatoriale


Dalla Giunta regionale semaforo verde al potenziamento della rete ospedaliera, come previsto dal Decreto Rilancio dopo l’emergenza Covid. Definiti anche i requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici delle strutture specialistiche che erogano prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche. Emiliano: “Stiamo lavorando all’ampliamento dell’offerta di salute per affrontare ogni possibile peggioramento della situazione epidemica”

10 LUG - Un incremento in via prioritaria dei posti letto di Terapia Intensiva per un numero complessivo pari a 275 non solo negli Ospedali individuati per il trattamento dei pazienti Covid, ma anche agli ospedali insistenti sul territorio regionale (Dea di I Livello ed ospedale di Base), al fine di potenziare l’attività chirurgica di “elezione”. E individuazione di 282 posti letto di area medica in terapia semiintensiva, allocati prevalentemente in ospedali dedicati al trattamento dei pazienti Covid.

È quanto prevede il provvedimento sul potenziamento della rete ospedaliera previsto dal Decreto Rilancio dopo l’emergenza Covid, approvato ieri dalla Giunta della regione Puglia che ha anche dato il via libera allo schema di “Regolamento di definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici delle strutture specialistiche eroganti prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche”, provvedimento atteso atteso da ben 14 anni.
 
Con il potenziamento della rete ospedaliera, sottolinea la regione “si vuole garantire anche un incremento dell’offerta sanitaria, nell’ipotesi di una eventuale recrudescenza della pandemia”.
“Stiamo lavorando – ha detto il presidente Michele Emiliano – ad ampliare l’offerta di salute per affrontare, anche grazie al lavoro della task force – ogni possibile peggioramento della situazione epidemica, in modo da non mettere in difficoltà gli ospedali e per garantire cure di alto livello a tutti i cittadini pugliesi, pur sapendo che la prevenzione e il distanziamento sociale sono i nostri migliori alleati”.
 
Riorganizzata la rete emergenza-urgenza ospedaliera. Con particolare riferimento ai Dea di II e I livello dovranno essere riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso con l’obiettivo prioritario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza. Il tempo di permanenza in attesa di ricovero deve essere ridotto al minimo, anche in considerazione alle esigenze di distanziamento tra i pazienti durante le procedure diagnostico-terapeutiche, al fine di evitare il sovraffollamento e di non provocare rallentamento o ritardi della gestione della fase preospedaliera del soccorso sanitario. Deve essere garantita la separazione dei percorsi rendendola definitiva.
 
In Pronto Soccorso devono essere previsti ambienti per l’isolamento e il biocontenimento dei pazienti, con sale appositamente dedicate, anche in ambito pediatrico.
 
Infine, è stato previsto il potenziamento della rete ospedaliera, incrementando i posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza, fino al raggiungimento dello standard massimo previsto dal D.M. n. 70/2015.
Si vuole così raggiungere lo standard massimo ministeriale, incrementando ulteriormente i posti letto già programmati:
• 474 posti letto di acuzie;
• 123 posti letto di riabilitazione;
• 658 posti letto di lungodegenza
Con un successivo provvedimento di Giunta regionale, sottolinea una nota, si provvederà all’attribuzione dei posti letto per singola struttura (pubblica o privata accreditata), privilegiando una programmazione per Area Vasta.

Semaforo verde al regolamento regionale sulla chirurgia ambulatoriale. La Giunta regionale, sempre ieri ha approvato lo schema di regolamento di definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici delle strutture specialistiche eroganti prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche.
Nel provvedimento, atteso da ben 14 anni, sono state individuate:
a) le prestazioni e le procedure diagnostico-terapeutiche a minore invasività erogabili negli studi medici;
b) le prestazioni di chirurgia e le procedure diagnostiche e terapeutiche a media invasività, di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente erogabili negli studi medici;
c) le prestazioni di chirurgia e le procedure diagnostiche e terapeutiche a maggiore complessità di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente erogabili nelle strutture per prestazioni di specialistica ambulatoriale chirurgica;
d) le prestazioni e le procedure diagnostico-terapeutiche a minore invasività erogabili negli ambulatori che svolgono attività specialistica ambulatoriale medica;
e) i requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici richiesti ai fini del rilascio del nulla osta o dell’autorizzazione all’esercizio in funzione della tipologia di struttura.
Il provvedimento approvato è stato predisposto dall’Ares e vagliato dal Dipartimento “Promozione della Salute”, che ha provveduto a modificarlo ed integrarlo, dopo aver acquisito il parere e la condivisione da parte delle Società Scientifiche interessate al provvedimento.
“Si tratta – spiega il presidente  Emiliano – di un provvedimento che consentirà finalmente alle strutture pubbliche e private di erogare in sicurezza prestazioni di chirurgia ambulatoriale e procedure diagnostiche – terapeutiche, garantendo la più ampia risposta alla domanda di salute dei cittadini pugliesi”.

10 luglio 2020
© Riproduzione riservata

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