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A Trento parte il primo corso di laurea in medicina con circa 60 iscritti. Fugatti: “Una sfida importante e ambiziosa”


Il primo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia nella Pa di Trento nasce dalla collaborazione tra l’Università di Trento e quella di Verona. “Qui si formerà la futura classe medica. Oggi abbiamo 60 studenti e studentesse di Trento, di Bolzano e anche delle regioni vicine, iscritti al 1° anno: una partenza ‘forte’, una sfida che continua e che porteremo avanti con determinazione”, ha detto il presidente della Giunta provinciale.

26 NOV - E’ partito nei giorni scorsi con una sessantina di iscritti il 1° anno del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia organizzato dall’Università di Trento in collaborazione con l’Università di Verona. La sede del corso è stata inaugurata ieri a conclusione di un importante lavoro di restauro. Si tratta di Palazzo Consolati in Via Santa Maria Maddalena, dove studenti e studentesse e personale docente e tecnico e amministrativo hanno già iniziato a trasferirsi dal Collegio Bernardo Clesio di Via Santa Margherita, sede nelle prime settimane di lezione.

Gli studenti e le studentesse iscritti/e sono 60, di cui 31 donne. Sul totale, 41 sono residenti in Trentino Alto Adige (36 in Trentino e 5 in Alto Adige). Un gruppo consistente (16) arriva dal Veneto. Ci sono poi tre provenienze singole da Lombardia, Sicilia e Sardegna. Ben 47 immatricolati/e in fase di iscrizione alla prova selettiva avevano indicato Trento come prima scelta. I posti disponibili erano 60.

Erano state 675 le iscrizioni per sostenere in settembre a Trento il test d’ingresso nazionale per l’ammissione. Delle 675 candidature, 450 avevano indicato l’Università di Trento come sede di prima scelta dove studiare Medicina e Chirurgia (360 di loro avevano affrontato la prova a Trento Fiere, gli altri in altre città).

Alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede, tenutasi in modalità di videoconferenza, sono intervenuti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti. “Oggi è un giorno importante per l’Università ma anche per il Trentino nel suo complesso. – ha detto Fugatti – Questo progetto, nato prima dell’inizio della pandemia di Coronavirus, si è realizzato in tempo brevissimo, nonostante le oggettive difficoltà di questo periodo, grazie alla collaborazione dei due atenei e di tutti gli altri attori coinvolti, fra cui le realtà della ricerca scientifica. Qui si formerà la futura classe medica del Trentino ma non solo, perché abbiamo studenti iscritti anche dall’Alto Adige e dalle regioni limitrofe. Una sfida importante e ambiziosa, una sfida che porteremo avanti con determinazione”.
 
Per l’assessore Bisesti “un grazie agli studenti che si sono iscritti, dimostrando di credere nella nostra proposta formativa. E’ un onore per noi ospitarli. Sono 60 pionieri che aprono la strada a quelli che verranno. Nel portare a casa questo risultato, il Trentino credo che abbia rappresentato un esempio di efficienza e velocità, in un paese che spesso viene accusato di lentezze e farraginosità. Qui parte un percorso necessariamente lungo, che non potrà produrre immediatamente tutte le risposte che il Trentino si attende, ma che rappresenta un investimento nel futuro. Guardiamo avanti, dunque, anche alle specializzazioni che ci interessano maggiormente come provincia e come ateneo”.

L’inaugurazione si è aperta con i saluti del rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, che ha definito l’avvio di questo corso di laurea “un passaggio strategico fondamentale per l’ateneo trentino”. Con lui il rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini che ha sottolineato come questo traguardo rafforzi la “storica collaborazione esistente da più di vent’anni fra le due Università”.

Il presidente Fugatti ha ringraziato tutte le realtà coinvolte in questa ambiziosa sfida, fra cui anche il ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, che ha supportato gli sforzi delle due Università coinvolte e della Provincia autonoma di Trento.  “Questa realtà – ha sottolineato ancora - si aggiunge alle altre strutture di eccellenza presenti in Trentino, fra cui Fbk, Fem, Cibio, i cui membri oggi siedono nelle sedi nazionali in cui si prendono le decisioni importanti anche per contrastare il Covid-19. La volontà di creare un forte presidio territoriale nel campo della salute, che era alla base di questo progetto, si è ulteriormente rafforzata con l’avvio della pandemia. Oggi abbiamo 60 studenti e studentesse di Trento, di Bolzano e anche delle regioni vicine, iscritti al 1° anno: una partenza ‘forte’, una sfida che continua”.

26 novembre 2020
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