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Aou di Sassari. Consegnati i lavori per completamento e adeguamento della terapia intensiva


Il progetto prevedeva una conformazione finale da 23 posti di terapia intensiva, adeguando gli originali 16 del progetto iniziale alle nuove assegnazioni previste dalla riforma sanitaria. Per fronteggiare l'emergenza Covid-19, tuttavia, si è deciso di avviare una serie di lavori urgenti, propedeutici al completamento nella versione finale da 23 posti letto. In trenta giorni sarà possibile disporre di una Terapia intensiva in una conformazione provvisoria ma utilizzabile in completa sicurezza, in grado di ospitare in emergenza fino a 30 pazienti Covid positivi.

03 DIC - Sono stati consegnati ieri, negli uffici della direzione generale dell’Aou di Sassari, i lavori che consentiranno di rendere disponibili nell'emergenza fino a trenta postazioni di terapia intensiva al piano terra della stecca bianca di viale San Pietro. Il verbale di consegna è stato siglato alla presenza del commissario straordinario dell’Aou, Antonio Spano, del responsabile dell'Ufficio tecnico aziendale l'ingegnere Roberto Manca, del responsabile del procedimento l'ingegner Enrico Mascia, del direttore del dipartimento di Emergenza e urgenza professor Pier Paolo Terragni. Per il raggruppamento temporaneo di imprese invece, formato dalla Intercantieri Vittadello Spa di Pordenone e dalla Tepor Spa di Cagliari, era presente l’ingegner Giovanni Battista Cossu.
 
I lavori per realizzare la Rianimazione al piano terra della prima stecca bianca, ricorda l’Aou in una nota, erano stati avviati nel 2013 e si erano fermati nel 2015 per il fallimento della ditta vincitrice dell'appalto. Nel 2019, al termine delle lunghe e complesse vicende giudiziarie conseguenti al fallimento, l’Aou aveva predisposto il progetto per il completamento delle opere.

Il progetto prevedeva una conformazione finale da 23 posti di terapia intensiva, adeguando gli originali 16 del progetto iniziale alle nuove assegnazioni previste dalla riforma sanitaria. Per fronteggiare l'emergenza Covid-19, tuttavia, si è deciso di avviare una serie di lavori urgenti,  propedeutici al completamento nella versione finale da 23 posti letto. In trenta giorni sarà possibile disporre di una Terapia intensiva in una conformazione provvisoria ma utilizzabile in completa sicurezza, in grado di ospitare in emergenza fino a 30 pazienti Covid positivi.

I lavori urgenti, infatti, consisteranno nella realizzazione delle pavimentazioni e dei rivestimenti, nel completamento e adattamento all'emergenza degli impianti elettrici, telefonici e trasmissione dati, degli impianti di sicurezza, telecamere, antincendio, condizionamento e gas medicali.

Finita la pandemia, seguirà un ulteriore fase di lavori che porterà la Rianimazione alla sua conformazione  definitiva, con 23 posti letto. Il risultato sarà una struttura moderna, conforme agli standard di sicurezza e qualità previsti dalle vigenti normative sanitarie.
 
“Questo intervento - commenta la Aou - contribuirà a dare una risposta alle necessità dettate dall'emergenza Covid. La pressione sulle terapie intensive, infatti, in questa seconda fase della diffusione del Sars-Cov2, si è fatta critica. Basti pensare che tra marzo e maggio scorso, nelle terapie intensive dell’Aou di Sassari, sono stati ricoverati 30 pazienti Covid positivi. Da agosto a oggi, invece, sono già un centinaio”.
 
“Si tratta – spiega Antonio Spano – di lavori che è possibile avviare grazie al bando di gara aperta, indetta a livello nazionale dal commissario per l’emergenza sanitaria Covid, Domenico Arcuri, che ci consente di intervenire proprio per la ristrutturazione e l’adeguamento della Terapia intensiva. Il nostro progetto di completamento e potenziamento delle nostre strutture è stato sposato appieno dalla Regione e dall’assessorato alla Sanità che ci hanno sostenuto. Un risultato – conclude il commissario – atteso, anche dopo l’incontro in Prefettura del 4 novembre scorso con il prefetto, il sindaco e le organizzazioni sindacali”.
 
Il progetto ha la caratteristica di essere modulare, con la possibilità di garantire diversi livelli di risposta assistenziale. “Potremo garantire assistenza all’interno di un’unica struttura – afferma il professor Pier Paolo Terragni – sia al paziente altamente critico sia a quello sub-critico, che supera cioè la fase acuta con supporti non invasivi sia in entrate sia in uscita dall’unità denominata TI30. Si realizza, inoltre, una ottimizzazione delle risorse umane mediche e infermieristiche  – di cui l’Aou è carente – e una unificazione dei processi clinico assistenziali”.

03 dicembre 2020
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