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Vaccino Covid. Liguria, Toti: “Abbiamo una scolta del 30% per i richiami”


Il presidente della Regione interviene sui problemi di approvvigionamento e definisce “quanto mai opportuna” la decisione delle Regioni di tenere da parte una quota delle dosi consegnate per destinarla ai richiami a chi è stato vaccinato il 27 dicembre. L'auspicio è che i ritardi nelle forniture siano recuperati perché è necessario “correre con la campagna” vaccinale. Per Toti, comunque, i dati dei contagi in Regione fanno essere “ottimisti sul ritorno in zona gialla tra due settimane”.

19 GEN - Sono partiti ieri i richiami vaccinali in Liguria a chi è stato vaccinato per primo il 27 dicembre nel Vaccine day. “Non ci sono problemi con le dosi, visto che abbiamo tenuto scorta del 30% dosi per i richiami, in modo rigoroso e ligio”, spiega il presidente della Regione, Giovanni Toti, intervenendo con una nota sui problemi di approvvigionamento e riferendo che oggi son previste ulteriori forniture, “anche se ridotte (nella Asl 5 non saranno consegnate le dosi da Pfizer)”. E “speriamo che come promesso venga recuperato il ritardo la prossima settimana”.
 
Toti fa quindi sapere di avere scritto al commissario Domenico Arcuri per avere chiarimenti sulle forniture. “Abbiamo chiesto anzitutto quando potremo iniziare a vaccinare gli over 80, una delle categorie più colpite dal virus. E abbiamo chiesto di conoscere al più presto le quantità di dosi previste per la Liguria, se l’assegnazione terrà conto delle caratteristiche demografiche delle singole Regioni, aspetto da non sottovalutare per mettere al sicuro le fasce più fragili, e quando entreranno in funzione le cosiddette Primule, i padiglioni dedicati alla somministrazione messi a disposizione dalla Struttura Commissariale”.

Il governatore ligure è ottimista sull’andamento dei contagi nella sua Regione, ma evidenzia anche come sia necessario “correre con la campagna” vaccinale. “Il nostro Rt - spiega sulla base dei dati di ieri - è stimato a quota 0,99. Siamo calati significativamente dall’1,18 con cui siamo stati assegnati alla fascia arancione. L’incidenza dei virus è di 1,70 casi su 10mila cittadini, la settimana scorsa era di 1,84, quella ancora precedente di 2,23. Nei periodi più pesanti è arrivata fino a 6,40: siamo discesi e tendiamo al ribasso. I dati confermano un trend sostanzialmente stabile o in lieve discesa dell’epidemia in Liguria. Siamo ottimisti che le prossime due settimane in zona arancione, con le relative restrizioni, ci potranno portare di nuovo in fascia di rischio gialla”. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti fa il punto sulla situazione Coronavirus e vaccini in Liguria”.

“Le cifre parlano infatti di una incidenza abbastanza bassa del virus, in linea con i giorni scorsi- aggiunge Toti –. L’incidenza nella provincia di Savona è più alta perché risente di un cluster con circa 80 positivi nella residenza protetta Bormioli di Altare, nel savonese. La nostra priorità, dopo aver vaccinato gli ospiti delle Rsa, sarà proprio andare a intervenire in queste strutture dove vivono molte persone fragili che dobbiamo mettere in sicurezza al più presto. Si tratta comunque di un cluster già isolato. Oltre a questo, persiste un cluster nella struttura Casa Serena di Sanremo, che purtroppo ha causato altri 5 decessi: anche in questo caso i sanitari sono al lavoro dalle vacanze di Natale per ridurre l’impatto del virus. Proprio per questo è importante correre con la campagna vaccinale: se riuscissimo in breve a vaccinare tutti gli over 75 il numero dei decessi sarebbe assai ridotto. Per questo serve correre con la campagna”.

“Il dato particolarmente favorevole in questa fase, nonostante fosse domenica e quindi giorno di scarse dimissioni, è che siano diminuiti i ricoverati –aggiunge Toti – Crescono di 2 le persone ricoverate in terapia intensiva, ma si tratta di un dato che oscilla lievemente da giorni ed è sostanzialmente stabile”.

Sulla chiusura delle scuole, il presidente fa sapere che la Regione si adeguerà alla decisione del Tar sul ricorso presentato da alcuni genitori per l’immediata apertura, “altrimenti in questi giorni ragioneremo sui numeri: se continueranno scendere ci consentiranno, credo, di riaprire la prossima settimana la didattica in presenza al 50% per le scuole secondarie superiori, ed eventualmente nelle settimane a venire raggiungere poi il 75%”.

Per Toti “non si tratta di un problema di trasporti, le nostre aziende sono pronte a mettere in campo tutto quello che era previsto di avviare a partire dal 7 gennaio scorso, si tratta di una questione di buon senso. Non è possibile chiudere tutto il Paese e riaprire solo le scuole: tutto va fatto in sicurezza, in coerenza con le esigenze di una Regione che deve tornare in fascia gialla per poter riaprire tante attività e senza inficiare gli sforzi dei sanitari e di coloro che faticano tenendo chiuso”.

19 gennaio 2021
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