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Lazio. Lala (OmCeo Roma): “Tagli stanno innescando una bomba sociale” 


La nuova aggressione subita ieri nella Capitale da un medico, questa volta nell’Ospedale Sandro Pertini, ad opera del padre di un giovane deceduto al Pronto Soccorso, suscita la compatta reazione dell’Ordine dei Medici di Roma. Lala: “Siamo in una situazione di grave pericolo”. 

31 MAG - L’intero Consiglio direttivo tramite il suo Presidente, Roberto Lala, rivolge un duro monito alle istituzioni preposte alla Sanità e, al contempo, un appello alle associazioni di pazienti e cittadini a fare fronte comune contro scelte politiche giudicate dannose e fonte di esasperazione dei pazienti e dei loro parenti, nonché lesive della professionalità medica. 
 
“Da anni il nostro Ordine ha lanciato l’allarme su una situazione che andava e va sempre più degenerando, avvertendo che era già stato superato il livello di guardia”, ricorda Lala. “Abbiamo rivolto ripetuti inviti ai vari governi e amministrazioni regionali a confrontarsi con noi e a non continuare in una politica sbagliata e pericolosa. Abbiamo presentato denunce preventive alla Procura. Nulla di tutto ciò è stato ascoltato. Ora non serve ribadire che come medici siamo stanchi e che così non si può andare avanti. Siamo un Organo ausiliario dello Stato posto a tutela dei cittadini e della professionalità della nostra categoria: abbiamo il dovere e il diritto di opporci concretamente a scelte organizzative e finanziarie che penalizzano i pazienti, esasperano i loro congiunti e trasformano i medici e il personale infermieristico in capri espiatori.”
 
Secondo l’Ordine capitolino si è ormai passati a una situazione di grave pericolo, sia per il personale che opera nelle aree di emergenza dei nosocomi sia per i pazienti, ai quali è sempre più difficile garantire un’adeguata assistenza a causa degli organici drasticamente ridotti, del dilagante precariato e di strutture ricettive inadatte.  
 
“Purtroppo non è più possibile usare toni sobri per descrivere quanto sta accadendo nella Sanità nel Lazio”, avverte il Presidente dei camici bianchi romani. “Con i continui tagli orizzontali, illogici e ingiusti, si sta innescando una bomba sociale. Non è accettabile che, anche in un contesto di grave crisi economica, il diritto alla salute venga messo in discussione: non succede nemmeno in tempo di guerra. La salute della collettività non può essere visto solo come un costo. Oltretutto - sottolinea Lala – i risparmi così ottenuti non hanno inciso significativamente su sprechi, inefficienze e distrazione di risorse: hanno portato soltanto a una riduzione dell’offerta sanitaria, sia in termini quantitativi che qualitativi. Va cambiata subito strada. A tal proposito inviteremo le associazioni dei cittadini e dei malati a fare fronte comune con noi per opporci tutti insieme all’attuale politica governativa e regionale.”
 
Nei prossimi giorni l’Ordine invierà una propria delegazione al Sandro Pertini per verificare le condizioni operative del nosocomio e ascoltare il personale medico e paramedico.

31 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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