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Ticket da 10 euro. Chiodi (Abruzzo): “Serve allo Stato e non alle casse regionali” 


Il governatore si scaglia contro gli organi di informazione sul superticket: “Affermare che i 10 euro servono alle casse regionali non si aiutano i cittadini ad interpretare la realtà. Anzi si alimenta una colpevole confusione che va contro i loro stessi interessi”. 

22 GIU - “Invito gli organi di informazione a chiarire che la quota fissa da 10 euro sulle ricette è stata imposta dal Governo Monti. Diversamente, affermando che i 10 euro servano alle casse regionali non si aiutano i cittadini ad interpretare la realtà, anzi si alimenta una colpevole confusione che va contro i loro stessi interessi”. Così il governatore abruzzese Gianni Chiodi, è tornato a parlare del superticket e  si dice “perplesso per il reiterarsi di certe notizie secondo le quali la quota fissa di 10 euro, che si aggiunge al ticket per la prestazione, finisce nelle casse della Regione”.
 
“Ribadisco per l'ennesima volta che è stata la legge dello Stato n 111 del 2011, all'art 17 comma 6, a prevedere la quota di 10 euro. Comprendo le lamentele dei cittadini tant'è che - prosegue Chiodi - avendo anch'io preso atto della palese assurdità di una tassazione che può superare lo stesso costo dei servizi diagnostici, mi sono fatto personalmente carico, nella Finanziaria regionale, di prevedere un tetto massimo alle prestazioni, stabilendo che il contributo dovuto dagli assistiti del servizio sanitario nazionale per le prestazioni di diagnostica strumentale di laboratorio e per le visite specialistiche, ancorché maggiorata della somma di 10 euro, non può comunque superare l'intero costo della prestazione prevista dal tariffario nazionale. Purtroppo la nostra iniziativa a tutela dei cittadini e, soprattutto di quelli svantaggiati, è stata osservata dallo stesso Stato che ha introdotto il prelievo forzoso di 10 euro sulla salute", ha incalzato il Presidente. "Sulla questione è ancora in corso un contenzioso con il Governo, giacché siamo intenzionati a far valere le nostre ragioni. Quindi, come possono capire i cittadini se ben informati dagli organi di informazione - conclude Chiodi - non solo la quota fissa non finisce nelle casse regionali, ma ci siamo resi autori di un'iniziativa politica che riteniamo giusta ed equa per porre rimedio ad una vistosa lacuna introdotta da una norma dello Stato".

22 giugno 2012
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