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Calabria. Disavanzo sanità 2020 stimato in 113 milioni da Bankitalia


Il rapporto annuale redatto dalla Filiale di Catanzaro parla di una copertura di circa 100 milioni, ma il dato è ancora corso di definizione. Certa è. invece, la quantificazione del disavanzo consuntivo del 2019, pari a 225 milioni di euro, di cui 119 milioni privi di copertura. Cifre che comportano l’automatico incremento di Irap e Irpef  e il divieto di spese non obbligatorie da parte del bilancio regionale fino al 31 dicembre 2021, prorogato al 2022 se se le proiezioni per il 2020 ri rivelassero esatte. IL DOCUMENTO

22 GIU - Il disavanzo sanitario per il 2020 della Regione Calabria, secondo le prime stime basate su dati provvisori, ammonterebbe a 113 milioni di euro a fronte di una copertura pari a circa 100 milioni. Accanto a tale dato, in corso di definizione, nel 2020 si è giunti alla quantificazione definitiva del disavanzo consuntivo del 2019, pari a 225 milioni di euro, di cui 119 milioni privi di copertura. A fare il punto della situazione è il rapporto annuale “L'economia della Calabria nel 2020” redatto dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, con la collaborazione della Filiale di Reggio Calabria. Un documento in cui si evidenzia come la sanità della Calabria, in piano di rientro dal 2010, versi ancora oggi “in una difficile situazione, sia dal punto di vista finanziario che sotto il profilo della qualità dei servizi offerti”.
 
L'attuale situazione del disavanzo, poi, comporta il realizzarsi delle condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali per l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di IRAP e addizionale regionale all’IRPEF, e per l’applicazione del divieto di effettuare spese non obbligatorie da parte del bilancio regionale fino al 31 dicembre 2021. Tale misura potrebbe essere prorogata al 31 dicembre 2022 qualora le proiezioni per il 2020 si realizzassero.

In questo contesto anche ela spesa per il personale ha continuato nel complesso a presentare un andamento decrescente (-1,0 per cento), nonostante il piano di reclutamento straordinario di personale della rete ospedaliera e territoriale realizzato nell’anno. “Tale intervento ha consentito di rafforzare temporaneamente la dotazione di personale esistente prima dell’epidemia, che risultava a fine 2019 pari a 116 addetti ogni 10.000 abitanti, includendo tutte le forme contrattuali e il personale sia delle strutture pubbliche ed equiparate sia di quelle private convenzionate. Nel corso del 2020 la dotazione del personale sanitario in Calabria è aumentata di quasi 1.270 addetti (corrispondente a 6,6 addetti ogni 10.000 abitanti), di cui circa la metà rappresentata da infermieri e il 24 per cento da medici. Si è trattato in prevalenza di assunzioni con contratti di lavoro a termine o altre forme di lavoro flessibile (circa 90 per cento del totale), mentre quelle a tempo indeterminato sono state più contenute.

22 giugno 2021
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