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Vaccini Covid. Opi FVG: “800 infermieri pronti a somministrarli ma mai stati contattati”

di Endrius Salvalaggio

Il coordinamento regionale degli Opi contesta alla Regione di avere lasciato a casa “infermieri specialisti capaci, non solo di inoculare il vaccino, ma anche di intervenire in caso di shock con adrenalina, defibrillatore ecc.”, preferendo affidare la campagna vaccinale ad “altre figure”. Gli Opi chiedono alla Regione di “informare tutti gli enti pubblici e/o privati che sono poli vaccinali che presso gli Ordini è possibile richiedere l’elenco degli infermieri esperti disponibili”

24 GIU - La presenza dell’infermiere nei centri vaccinali anti Covid è ormai una costante, ma in Friuli Venezia Giulia gli Opi provinciali contestano un sotto utilizzo di questa risorsa professionale, nonostante la disponibilità degli infermieri. “Nel nostro ordine di Udine - afferma il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Udine, Stefano Giglio - abbiamo 4200 iscritti, di cui oltre 500 hanno manifestato la loro disponibilità per 8 ore. Conti alla mano, con questi infermieri si riesce ad inoculare dai 12 ai 15 vaccini all’ora, corrispondente a 60.000 vaccini a settimana. Il punto dolente sta che, nonostante la disponibilità, non ci chiamano a vaccinare”.

Ora come ora, la somministrazione del vaccino passa attraverso i grandi Hub, i medici di famiglia, da poco anche nelle farmacie. E così la figura del professionista infermiere, contestano gli Opi, non sempre è richiesta. “Fra Pordenone ed Udine - spiga il presidente del coordinamento degli OPI del FVG, nonché presidente OPI di Pordenone, Luciano Clarizia - abbiamo circa 800 infermieri pronti per le vaccinazioni che non sono mai stati contattati, sebbene gli elenchi siano in possesso delle varie aziende sanitarie. Come presidente della Federazione OPI FVG mi chiedo: se siamo in emergenza sanitaria ed ho una così grande disponibilità di infermieri specialisti capaci, non solo di inoculare il vaccino, ma anche di intervenire in caso di shock con adrenalina, defibrillatore ecc., perché non ci chiamano, perché dare spazio ad altre figure mentre noi veniamo lasciati in disparte?”.

Sono queste le domande sollevate dei vari Opi provinciali, considerato che le forniture dei vaccini sono diventate via via sempre più costanti. “Come presidente del coordinamento regionale Opi FVG – conclude Clarizia - chiedo ai vertici regionali di informare tutti gli enti pubblici e/o privati, che sono poli vaccinali, che presso gli ordini delle professioni infermieristiche si possono richiedere l’elenco degli infermieri esperti che hanno dato la loro disponibilità alla campagna vaccinale sia come vaccinatori sia come diluitori degli stessi vaccini. Con il supporto di tutti gli infermieri disponibili, secondo noi, si riuscirà a raggiungere l’immunità sociale (di gregge) in brevissimo tempo dicendo definitivamente stop al COVID”.

Endrius Salvalaggio

24 giugno 2021
© Riproduzione riservata

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