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Puglia. Attolini: "Diminuiscono i ricoveri fuori regione"


L'assessore alle Politiche della Salute, analizzando i numeri che hanno visto passare, dal 2006 al 2010, da 13.266 a 12.177 i ricoveri fuori regione, ha sottolineato "il merito dovuto ad un processo di ristrutturazione della rete dei servizi più omogenea e rispondente alle necessità dei cittadini". 

30 GIU - “Un’analisi accurata sui dati della mobilità passiva della Regione ci restituisce una fotografia confortante, in quanto i cosiddetti viaggi della speranza, per ricorrere alle cure e all’assistenza sanitaria sono ormai in costante diminuzione dal 2007. E questo è certamente merito di un articolato processo di ristrutturazione della rete dei servizi sanitari più omogenea e più rispondente alle necessità di salute dei cittadini". Così l'assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha commentato il risultato ottenuto dalla Regione,che ha visto passare, dal 2006 al 2010, da 13.266 a 12.177 i ricoveri fuori regione.

Attolini ha spiegato come vi siano territori in Puglia, ad esempio, che soffrono di carenze di alcune discipline specifiche che nel corso degli anni hanno condizionato l’andamento della mobilità passiva, costringendo i cittadini a cercare risposte adeguate sia all’interno della stessa regione, in altre province, che in strutture ospedaliere extraregionali. "Su questo aspetto siamo impegnati già da tempo - ha detto - e il Piano di riordino della rete ospedaliera può rappresentare una grande opportunità per tappare quelle falle che il nostro sistema sanitario presentava”.
“Va specificato - ha precisato l’assessore - che esistono diversi tipi di mobilità passiva. Innanzitutto, ci sono quote di mobilità per patologie di elevatissima complessità, per cui i cittadini preferiscono rivolgersi a strutture di eccellenza pressoché uniche sul territorio nazionale; del resto un fenomeno analogo si verifica anche all’interno della nostra regione, nella quale 10 ospedali coprono oltre la metà della domanda di salute, esercitando una forte attrazione per i cittadini di tutto il territorio pugliese". "C’è poi un’altra quota di mobilità che riguarda prestazioni di bassa complessità, ovvero prestazioni che potrebbero essere erogate nelle strutture pugliesi in condizioni di sicurezza, con livelli di qualità dei servizi adeguati e con tempi d’attesa per i ricoveri in linea con la media nazionale - ha proseguito - in questi casi la mobilità si configura come fenomeno che fa aumentare i costi del sistema sanitario, senza però modificare la qualità dell’assistenza sanitaria".

Per queste prestazioni di bassa complessità si sta sviluppando una profonda riflessione a livello nazionale, con proposte di correttivi che sono al vaglio della Commissione degli assessori regionali alla Salute e di uno dei tavoli tecnici che sono stati istituiti presso il Ministero della Salute per la elaborazione del Nuovo Patto della Salute 2013-2015. E' chiaro, quindi - ha concluso Attolini - che non si tratta di un problema che riguarda solamente la Puglia, ma coinvolge tutte le regioni italiane e in molti casi, investe direttamente il rapporto fra l’offerta pubblica e l’offerta privata".  

30 giugno 2012
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