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Covid. Valle d’Aosta contraria ai nuovi criteri per fasce di rischio. Lavevaz: “Inapplicabili alla nostra Regione”


Con le percentuali di occupazione dei posti letto proposte dal Governo, la Valle D’Aosta “rischia di ‘chiudere’ per soli 2 o 3 pazienti positivi ricoverati nel nostro unico ospedale regionale. Un rischio tutt’altro che remoto, considerato che durante la stagione turistica la popolazione presente nella regione triplica”, spiega il presidente Lavevaz. Che chiede “una franchigia di almeno 5 posti letto per la terapia intensiva” per le piccole Regioni e allenamenti sul Green pass.

23 LUG - La Valle D’Aosta contro i nuovi criteri per individuare le Regione a rischio Covid. Troppo stringenti, per la Regione, anche le regole sul Green pass. Si rischia, secondo la Valle D’Aosta, di penalizzare ingiustamente le piccole Regioni ad alta densità turistica.

“I parametri, proposti dal Governo - è la posizione espressa dal presidente della Regione Erik Lavevaz - riguardanti le percentuali di occupazione dei posti di terapia intensiva e dei posti di area medica per il passaggio da una fascia di rischio all’altra sono inapplicabili per i piccoli numeri della Valle d’Aosta. La nostra regione rischia di ‘chiudere’ per soli 2 o 3 pazienti positivi ricoverati nel nostro unico ospedale regionale. Si tratta di un rischio tutt’altro che remoto, considerato che durante la stagione turistica la popolazione presente nella regione triplica”.

La sua richiesta, a favore delle piccole regioni, è di introdurre “una franchigia di almeno 5 posti letto per la terapia intensiva da applicare alle soglie individuate dal governo”.
Il Presidente Lavevaz ha giudicato inoltre “eccessivamente restrittivi i criteri di utilizzo del green pass ipotizzati dal Governo” ed chiede al Governo "almeno di sgravare gli esercenti dalla responsabilità del controllo dei clienti”.

23 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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