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Liguria. Montaldo: “Tagli insostenibili. Positiva proposta di accorpamento Asl”


Per l’assessore alla Salute la proposta di accorpamenti andrebbe “nella direzione di un’aggregazione dei servizi amministrativi, per ottenere un maggiore risparmio”. Commentando i tagli relativi alla spending review, Montaldo ha parlato della “necessaria riforma del servizio sanitario”.

11 LUG - “I tagli proposti dal Governo sono insostenibili. Potremmo effettuare accorpamenti tra le Asl, nella direzione di un’aggregazione dei servizi amministrativi, per ottenere un maggiore risparmio, ma resta necessaria una riforma del servizio sanitario, con una forte innovazione e un ruolo da protagonista delle Regioni”. Così l’assessore alla Salute, Claudio Montaldo, nel suo intervento di fronte alla maggioranza in Regione, ha affrontato i temi della sanità e del decreto sulla spending review.

“Il Governo non può tagliare in modo lineare, senza alcuna distinzione tra le regioni, il 5% sui beni e i servizi sanitari e l’1% sui convenzionamenti, senza tenere conto ad esempio del lavoro svolto in Liguria - ha detto l’assessore - ci sono aziende sanitarie che hanno ridotto e altre che hanno cancellato i convenzionamenti esterni, ci auguriamo pertanto che l’esecutivo sia disposto domani a discutere e modificare questo punto, tenendo conto del ruolo che devono continuare ad avere le regioni”.

Sul fronte ligure  l’assessore alla salute ha poi ricordato  “la necessità di omogeneizzare la quota capitaria tra le singole Asl, cioè il costo che ogni cittadino paga per la sanità, che al momento risulta ancora troppo diverso. Si passa infatti dai 1800 euro di Imperia, ai 2200 di Genova. “Frutto sicuramente – ha spiegato l’assessore – di una  maggiore complessità dell’offerta di servizi, ma anche di una spesa più alta che si concentra nel capoluogo, dovuta ad una rete ospedaliera più ridondante che va riorganizzata”.

Montaldo ha poi giudicato positivamente  il lavoro svolto sul fronte della riduzione della spesa farmaceutica che ha portato a risparmiare circa 100 milioni di euro, così come l’accorpamento delle aziende ospedaliere di Villa Scassi, Santa Corona e dell’Ist.

Per quanto riguarda l’ospedale del Ponente, infine,  “è stato avviato, con la Asl 3 genovese, un ragionamento sullo studio di fattibilità, per capire quali risorse possono essere recuperate, anche dalla dismissione di strutture sanitarie e verificare così – ha concluso - quanto ammonta la distanza tra il costo dell’opera e i finanziamenti disponibili, a fronte di una totale assenza di risorse nazionali”.
 

11 luglio 2012
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