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Forum Risk Management/1. Al via la tredicesima edizione. “Il rilancio del Ssn passa attraverso il cambiamento”. Grillo: “Modelli innovativi per garantire l’equità delle cure”

Ha aperto i battenti a Firenze la tredicesima edizione della kermesse che mette a confronto i principali attori del sistema salute. Quattro giorni di confronto serrato per raccogliere idee, individuare spunti di riflessione e condividere soluzioni per continuare a garantire i grandi principi di equità, solidarietà che hanno reso grande il Servizio sanitario nazionale. Il messaggio del Ministro della Salute.

27 NOV - Non guardare solo a ieri ma all’oggi, per garantire e riattualizzare nel futuro i grandi principi di equità e solidarietà che hanno reso grande il nostro Sistema sanitario nazionale e raccogliere le sfide dell’innovazione che stanno cambiando l’approccio alle cure.
 
Parte da qui la tredicesima edizione del Forum Risk Management dal titolo eloquente “Il cambiamento necessario per il diritto alla salute di tutti” che ha aperto oggi i battenti a Firenze. Celebrando i 40 anni del Ssn, la grande kermesse che raccoglie i principali attori del mondo della sanità, punta dritto a scovare idee e lanciare proposte da portare sul tavolo del ministero e delle Regioni per riformare, tutti insieme, il sistema sanitario.
 
“Il Forum è un momento importante per riflettere sul percorso compiuto e sui risultati raggiunti in questi 40 anni dal Ssn – ha detto Vasco Giannotti, Coordinatore Comitato scientifico del Forum – ma anche per mettere a fuoco i punti di criticità e cercare di far corrispondere meglio il nostro Sistema ai bisogni di tutti i cittadini attraverso una sempre più efficiente organizzazione e l’innovazione. E dico tutti i cittadini, perché ognuno dovrebbe poter usufruire degli stessi identici servizi. I grandi principi di equità, solidarietà e accesso alle cure non sono stati realizzati per tutti fino in fondo. Riflettiamo sul perché ci sono differenze e su come fare per eliminarle. Il Forum è una grande agorà che ci permette di scambiare idee e trovare soluzioni per accorciare queste diseguaglianze. Dobbiamo intraprendere la strada del cambiamento e capire come, per chi e con chi: tre grandi domande che chiamano in causa tutti gli attori del sistema. Gli operatori lamentano di essere ascoltati poco – ha concluso Giannotti lanciando un messaggio –  il Forum è un’occasione per dare voce, raccogliere idee e presentare proposte al Governo alle istituzioni e alle regioni. Per migliorare il nostro sistema”.
 
Fil rouge della prima giornata - aperta dalle parole del Cardinale Betori, Arcivescovo di Firenze che ha portato il pensiero di papa Francesco - sono stati, appunto, i 40 anni del Ssn. Molti i contributi e gli spunti di riflessione. Mentre il ministro della Salute Giulia Grillo ha inviato in video messaggio il suo contributo.
 
Lino del Favero ha tracciato un excursus sulla storia del Ssn. Partendo dalla legge 833 e dalla creazione del Fsn che ha portato il paese dalla mutualità alla fiscalità generale, passando per la legge 502 e le sue successive modificazioni che “hanno prodotto una nuova governance del sistema”, per la legge 229 e la crisi economica del 2008, è arrivato a ricordare a provvedimenti di oggi, come il Dm 70 che ha introdotto standard di sistema importanti per efficientare l’offerta e garantire prestazioni di livello legati a volumi di attività.

“Molti gli obiettivi raggiunti – ha ricordato – abbiamo superato la crisi economica del 2008 che ha messo a repentaglio l’universalità del sistema, pensiamo a quanto accaduto in Grecia o a quello che sta succedente In Inghilterra, per raggiungere l’equilibrio economico. Abbiamo reso la sanità uno dei settori più virtuosi della pubblica amministrazione perché ha reso misurabile la propria attività nonostante la bassa incidenza della sanità sul Pil rispetto al resto di Europa. Abbiamo prestato attenzione ai processi, agli esiti e all’appropriatezza. Rimangono ancora delle fragilità, come il divario tra Nord, Centro e Sud. Il sistema universitario che non ha saputo dare risposte alla carenza di specialisti. E in ballo c’è anche il sistema degli investimenti: facciamo ancora riferimento all’ex articolo 20, da allora non abbiamo fatto grandi passi. Ma abbiamo davanti la sfida dell’innovazione, del digitale, della genomica. Scienza e tecnologia bussano alla porta e non si possono fermare. Serve una rivoluzione scientifica e culturale”.
 
Insomma serve una quarta riforma. E di questo ne è convinto Enrico Desideri, Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità: “Quella del Ssn è stata una rivoluzione, ricordo la legge 189 che si è mossa nella logica della continuità delle cure e presenta ancora spazi di miglioramento. Ma opra Dobbiamo interrogarci su quale oggi pensiamo sia il futuro. Non c’è dubbio che abbiamo problemi di universalità, l’accesso alle cure è condizionato dai livelli socio economici e di istruzione. Problemi che esistono non solo in Italia. Il tema dell’universalità è quindi ancora all’attenzione del legislatore e di tutti i tecnici. Non solo, abbiamo ancora problemi di sostenibilità. Quindi quale futuro? Credo stia a noi agire. La mia percezione è che i principi di sostenibilità ed equità a distanza di 40 anni siano ancora ben presenti a tutti. Facciamo quindi leva sui punti di forza e non sprechiamo questa opportunità perché dalle nuove idee potrebbe nascere la quarta riforma del Ssn”.
 
Guarda in avanti con determinazione Monica Calamai, Direttore Generale Diritti e Coesione sociale della regione Toscana e indica in otto mosse come affrontare le sfide del futuro, utilizzando innovazione e big data.
 
“Questa non è una celebrazione di un funerale, i questi 40 anni del Ssn hanno prodotto risultati straordinari sia a livello nazionale sia regionale – ha sottolineato – quello che dobbiamo ribaditure è la bontà di quella legge che ha fondato il Ssn che rischia però di morire se non modifichiamo gli strumenti con cui governare il cambiamento. Il sistema non può essere organizzato come 40 anni fa perché l’innovazione ha cambiato il sistema di cure. Non possiamo continuare quindi ad utilizzare strumenti vecchi, ma nuovi. Pensiamo che grazie a strumenti di misurazione dei big data siamo passati dalla quantità alla qualità. Abbiamo cambiato la fisionomia del nostro Paese raggiungendo una speranza di vita elevatissima. Ora dobbiamo riorientare il sistema guardando ai bisogni reali della popolazione. Abbiniamo alla logica delle forti innovazioni e delle nuove tecnologie, modelli organizzativi nuovi con soluzioni strutturali nuove".
 
Da qui la sfida al futuro in otto mosse: “Dobbiamo andare verso un nuovo patto per la salute per ridurre le diseguaglianze di salute e sociali equità e giustizia sociale accoglienza delle differenze e centralità delle persone. Essenziale poi è la collaborazione di tutte le istituzioni e delle comunità.
Dobbiamo gestire la cronicità, sviluppare nuovi modelli di care con reti sempre più sviluppate; accelerare l’utilizzo dell’innovazione e sfruttare i big data. Creare una nuova relazione con i cittadini e le comunità per un sistema di salute e welfare etico e partecipato. Ridisegnare le competenze, e sostenere le avanguardie per sviluppare i team con una forza lavoro moderna e flessibile.  Pianificare in maniera condivisa le cure nell’ultima fase della vita. Un “processo ineludibile” ha concluso Calamai.

Perché il cambiamento non è alle porte, è già iniziato, e come recita il titolo del Forum, è necessario per il diritto alla salute di tutti.

27 novembre 2018
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