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PMA. Approvate le tariffe sulle prestazioni e le quote di compartecipazione alla spesa

di Elisabetta Caredda

Per la PMA eterologa con ricorso a gameti maschili la quota è di euro 200 a ciclo, se con ricorso a gameti femminili è di euro 600 a ciclo, e per la PMA eterologa con ricorso a gameti maschili e femminili, la quota è di euro 800 a ciclo. Nieddu: “Aggiornato il nomenclatore tariffario regionale per garantire l’accesso alla Pma in attesa in attesa della pubblicazione del Decreto Tariffe per i nuovi Lea”. LA DELIBERA

03 DIC - Nel mese di giugno la Regione aveva garantito anche per il 2021, con l’assegnazione di 350 mila euro all’azienda per la tutela della Salute, l’accesso alle tecniche di Procreazione medicalmente assistita (PMA) di tipo eterologa, con la copertura per le coppie delle spese sanitarie e delle spese di viaggio. Con la recente deliberazione n. 44/21, poi, in attesa della pubblicazione del decreto di fissazione delle tariffe nazionali da parte del ministero della Salute, la Giunta ha approvato le tariffe relative alle prestazioni di PMA e l’aggiornamento del nomenclatore tariffario regionale della specialistica ambulatoriale.

Sentito da Quotidiano Sanità, l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, spiega: “La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nel settembre 2014 aveva proposto le tariffe  uniche convenzionali da utilizzare per la compensazione della mobilità interregionale relative a tre differenti tipologie di attività di PMA eterologa, da effettuarsi in regime assistenziale ambulatoriale”.

“Con il DPCM del 12 gennaio 2017 successivamente – prosegue l’esponente di Giunta -, le prestazioni di PMA sono state inserite, sia quella omologa che eterologa, tra le prestazioni di specialistica ambulatoriale ed è stato stabilito con l’art. 49, che le coppie che si sottopongono alle procedure di PMA eterologa contribuiscono ai costi delle attività nella misura fissata dalle Regioni e dalle Province Autonome”.

Nieddu entra nello specifico: “Tenendo anche conto del decreto ministeriale dello scorso agosto che ha assegnato alla nostra Regione una quota pari ad euro 119.910,58 per garantire l'accesso a prestazioni ambulatoriali di cura e diagnosi dell'infertilità e della sterilità, e quindi per le tecniche di PMA, abbiamo ritenuto necessario procedere all'aggiornamento del nomenclatore tariffario regionale per quanto riguarda questo tipo di prestazioni. Ciò, in attesa della pubblicazione del decreto di fissazione delle tariffe nazionali da parte del ministero della Salute, di concerto con il ministero dell' Economia e delle finanze, in armonia a quanto definito dalla Circolare dello stesso ministero sulle prime indicazioni riguardanti l’applicazione del DPCM 12 gennaio 2017”.

“Nella determinazione delle tariffe – conclude l’assessore – sono state oggetto di studio e analisi le metodologie adottate anche dalle altre Regioni, ed in particolare della Regione Puglia per quanto riguarda i minuti di assistenza prestati dalle figure professionali coinvolte nelle prestazioni di PMA, i costi dei materiali di consumo e delle attrezzature. Sul costo del personale e sui costi generali, sono stati invece utilizzati i dati dell'ARNAS Brotzu e dell'AOU di Sassari”.

In proposito, si apprende che nell'erogazione delle prestazioni di PMA eterologa il costo che è destinato ad incidere maggiormente è il costo per l'approvvigionamento dei gameti, pertanto le quote di compartecipazione alla spesa che sono state approvate, sono state così individuate :
“a) PMA eterologa con ricorso a gameti maschili: euro 200 a ciclo;
b) PMA eterologa con ricorso a gameti femminili: euro 600 a ciclo;
c) PMA eterologa con ricorso a gameti maschili e femminili: euro 800 a ciclo”.

Per quanto riguarda inoltre le prestazioni in mobilità, per i pazienti sardi residenti fuori regione le prestazioni di PMA potranno essere erogate a carico del SSR soltanto dietro la presentazione di una preventiva autorizzazione della ASL di residenza del paziente, e saranno fatturate dalla struttura erogante nella misura massima delle tariffe previste dalla deliberazione approvata, al netto dell'eventuale ticket già corrisposto. La differenza eventuale tra l'importo fatturato alla ASL di residenza e la tariffa prevista dalla struttura erogante si intende a totale carico del paziente.

Elisabetta Caredda

03 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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