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Policlinico di Cagliari. Pronto Soccorso, al via punto accoglienza e informazione per i parenti dei pazienti


Il nuovo servizi permetterà agli operatori sanitari, medici e infermieri, di dedicarsi completamente ai pazienti, mentre nella sala d’attesa un team di “comunicatori” si occuperà dei parenti e degli accompagnatori, informandoli passo passo sul percorso di assistenza. Si tratta di un progetto sperimentale, realizzato in collaborazione con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari.

31 LUG - I parenti dei pazienti del Pronto Soccorso del Policlinico Duilio Casula di Monserrato di Cagliari da oggi potranno usufruire di un nuovo servizio, “Pronto Soccorso Comunica”,  un punto di accoglienza dedicato. Si tratta di un progetto sperimentale, il primo del genere in Italia e viene fatto in collaborazione con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari.

“Il pool di comunicatori – spiega il direttore generale dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, sarà una sorta di ponte tra la sala d’attesa e gli ambulatori e le sale di emergenze del Pronto Soccorso. Mentre i nostri operatori sanitari, medici e infermieri, si dedicheranno ai pazienti, nella sala d’attesa un team si occuperà dei parenti e degli accompagnatori, informandoli passo passo sul percorso che stanno seguendo. Per chi è nella sala d’attesa e aspetta di sapere cosa succede al proprio caro  è importantissimo avere un punto di accoglienza che fa questo servizio.  Ovviamente le notizie strettamente sanitarie saranno date solo dal personale autorizzato a fare questo”.

Secondo la dottoressa Rosanna Laconi, direttore del Pronto Soccorso del Policlinico, si tratta di un “servizio molto importante. Comunicare è fondamentale e bisogna sempre farlo nei dovuti modi: avere un punto di accoglienza di questo tipo di certo  migliorerà il rapporto con i pazienti e i parenti dei pazienti”.

Per Elisabetta Gola, docente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, sarà un progetto importante anche per gli studenti: “Si tratta – spiega – di un servizio che farà crescere i nostri ragazzi nel rapporto con i pazienti e gli utenti. Per chi si occupa di comunicazione e la studia, questi progetti sono sempre importanti”.

In via sperimentale il servizio sarà garantito nelle ore centrali della giornata, quando è maggiore il flusso di pazienti e quindi di parenti in attesa.

31 luglio 2018
© Riproduzione riservata

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