Nieddu visita gli ospedali del Sulcis: “Arriveranno le risposte, ma non saranno immediate”

di Elisabetta Caredda

Proseguono le visite dell'assessore nelle strutture allo scopo di “quantificare o delineare interventi in maniera precisa”. In merito alla carenza di personale, l’assessore ha spiegato che “è un problema dovuto a problematiche complesse che riguardano la programmazione a livello nazionale, ma alle quali contiamo di porre rimedio. Non avendo la bacchetta magica, però, i tempi saranno più lunghi di quelli che la popolazione si aspetta”.

07 MAG - Sopralluogo a sorpresa nella mattinata di ieri lunedì 6 maggio dell'Assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, nei presidi sanitari del Sulcis Iglesiente. Accompagnato dal deputato Guido De Martini, componente della commissione Sanità, dai consiglieri regionali del territorio, Fabio Usai e Michele Ennas, e dal dirigente della ASSL di Carbonia, Maria Maddalena Giua, l'Assessore si è recato nel Presidio ospedaliero CTO di Iglesias e nell'Ospedale Sirai di Carbonia.

"Intanto abbiamo necessità di prendere contezza di quali sono le problematiche nei vari territori e nei vari presidi, stiamo iniziando a fare un giro ispettivo e ricognitivo per avere proprio la dimensione del quadro complessivo di tutte le situazioni” - dichiara l’Assessore nell’intervista rilasciata al TG su Canale 40 di Carbonia. “Per quanto riguarda le liste di attesa, dobbiamo tenere conto che esiste un Piano nazionale per il governo delle liste di attesa, che noi come Regione dovremo recepire e mettere in campo quelle che sono le nostre osservazioni e i nostri provvedimenti nello specifico. E’ un po' presto, però, per quantificare o delineare interventi in maniera precisa perché se non abbiamo prima il quadro complessivo della situazione è un po' problematico avere la possibilità di dire oggi che cosa faremo in maniera specifica per ogni problema che dovessimo riscontrare”.
Sul reparto di emodinamica di cui si è stato richiesto un ampliamento poiché attualmente apre solo parzialmente durante la giornata e chiude il fine settimana, l’esponente della Sanità sottolinea che “in relazione anche alle modalità di interventi su reparti molto ad alta tecnologia, ad alta complessità come quello dell’emodinamica, va fatta una valutazione complessiva nell’ambito della ricognizione che faremo relativamente alla rete ospedaliera e di conseguenza di ciò che riguarda proprio quelle che sono le esigenze legate ai vari territori. Ma dobbiamo purtroppo tenere in considerazione che abbiamo delle problematiche che discendono dal quadro normativo nazionale come quello del DM70/2015, che purtroppo per la Sardegna è molto penalizzante perché ha dei criteri molto stringenti e con i quali però purtroppo bisognerà venire a patti”.

Per quanto riguarda la carenza di personale nei due nosocomi, in particolare di anestesisti da cui origina la grossa difficoltà di effettuare interventi importanti senza che non capiti di dover essere spesso rinviati “è un problema che purtroppo non affligge soltanto il territorio del Sulcis ma che insiste su tutto il territorio regionale – spiega Nieddu. La carenza di personale è dovuta a problematiche un po' complesse che riguardano la programmazione a livello nazionale per quello che riguarda i posti nella facoltà di medicina, riguarda l’insufficiente numero di borse di specialità che sono state stanziate in tutti questi anni e che purtroppo ancora oggi non sono adeguate alle esigenze dei vari territori, però sono tutte problematiche che noi ereditiamo e alle quali contiamo di porre rimedio, ma non avendo la bacchetta magica non possiamo pensare di risolvere in tempi brevi, che sono quelli che corrispondono ai bisogni delle popolazioni. I tempi saranno un po' più lunghi di quelli che la popolazione si aspetta ma è tutto compatibile con il quadro che noi troviamo e con le cose che poi andremo a fare”.

L’Assessore regionale per la Sanità risponde in ultimo a quelle che saranno la modalità di intervento e di rappresentanza nei territori quando l’Azienda sanitaria regionale, come da programma elettorale era stato anticipato, verrà smantellata: ”L’articolazione che abbiamo in mente, poi ovviamente questo è una cosa che andrà valutata a livello politico più ampio, a livello di coalizione, non è una questione che decide l’assessore, l’articolazione territoriale dovrebbe essere quella delle quattro vecchie province. Perchè dalla riforma degli enti locali, che ha in mente la maggioranza, c’è il ritorno alle quattro province storiche della Sardegna e quindi tutte le articolazioni territoriali che riguardano l’amministrazione o che riguardano la Sanità verranno riportate in capo alla vecchia divisione delle province”.

"Dobbiamo lavorare per dare risposte rapide alle problematiche urgenti – interviene Michele Ennas, componente della commissione consiliare programmazione -, oggi la sanità sarda sconta le conseguenze di decisioni calate dall'alto, per troppo tempo, lontane dai problemi dei cittadini. Il contatto con il territorio è indispensabile per non ripetere gli errori del passato e oggi l'assessore Nieddu, con questa visita, a un mese dal suo insediamento, ha dato un segnale importante al territorio del Sulcis".

Anche per il consigliere Fabio Usai, componente della commissione consiliare sanità, “la situazione non è delle migliori, si deve cercare di metter mano subito a quello che non va e cercare tutti insieme di voltar pagina”.
 
Elisabetta Caredda

07 maggio 2019
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