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Coronavirus. Tende per il pre-triage in tutti gli ospedali della Sardegna

di Elisabetta Caredda

Anche in Sardegna è stato realizzato un importante lavoro di allestimento di diverse strutture pre-triage davanti a tutti gli ospedali dell’isola, in supporto ai pronto soccorso e vari reparti, degli istituti carcerari, porti ed aeroporti. Solinas: “Si tratta di strutture che svolgeranno un ruolo fondamentale di controllo preventivo dei pazienti con problemi alle vie respiratorie, garantendo maggiore sicurezza”. Nel Comitato tecnico scientifico istituito dalla Regione, insieme all'infettivologo Stefano Vella, ci saranno anche il farmacologo Luca Pani ed il genetista Francesco Cucca.

31 MAR - Importanti attività di supporto logistico che hanno previsto l’allestimento di diverse strutture pre-triage davanti tutti gli ospedali dell’isola sono state realizzate dalla direzione generale della protezione civile della Sardegna, in raccordo con la Presidenza della Regione, il sistema sanitario regionale e con l’aiuto dei volontari.
 
Il Governatore, Christian Solinas, illustra in videoconferenza con la stampa il lavoro svolto: “In particolare diciotto sono gli allestimenti esterni ai triage dei pronto soccorso e sono stati realizzati nelle tre strutture sanitarie di Cagliari (SS. Trinità, Brotzu e Marino), al Policlinico di Monserrato e negli ospedali di Carbonia, Iglesias, San Gavino, Oristano, Nuoro, Isili, Olbia, Sassari, Alghero, Ozieri, Siniscola, Sorgono e Muravera. Cinque, sono gli allestimenti a supporto dei centri dialisi ed emodinamica (SS. Trinità di Cagliari, ospedali di Oristano, Carbonia, San Gavino e Nuoro), 4 sono quelli a supporto dei reparti ospedalieri esistenti (Oncologia al SS. Trinità di Cagliari, Ginecologia al SS. Annunziata di Sassari, al San Francesco di Nuoro ed all’Aou di Sassari), e altri 4 allestimenti sono a supporto degli istituti carcerari (Uta, Badu'e Carros, Oristano, Bancali). In aggiunta, sono state predisposte otto postazioni nei porti ed aeroporti per controllare i passeggeri in transito, e sono stati previsti anche degli allestimenti di supporto al personale ospedaliero che preferisce non rientrare a casa e stare in prossimità del luogo di lavoro.
 
All’ospedale SS. Trinità di Cagliari - prosegue il Capo di Giunta - la postazione allestita prevede la logistica per il trattamento dei pazienti in terapia oncologica (con quattro tende pneumatiche da quattro posti ciascuna, due gazebo, servizi igienici e climatizzazione) e per la dialisi dei pazienti Covid19, una sala attesa per il tampone, una sala parto per il reparto ostetricia e ginecologia (con due tende pneumatiche ed una autostabile, tre gazebo, servizi igienici e climatizzazione), il pre-triage sempre per ostetricia e ginecologia, ma anche per psichiatria e per il pronto soccorso.
 
Sottolinea Solinas: “Si tratta di strutture che svolgeranno un ruolo fondamentale di controllo preventivo dei pazienti con problemi alle vie respiratorie, garantendo maggiore sicurezza sia agli operatori del Pronto soccorso che agli utenti, oltre a liberare spazi indispensabili all’interno delle strutture sanitarie. Inoltre, ribadendo l’importanza dei controlli dei viaggiatori, gli scali portuali e aeroportuali hanno spazi adeguati per garantire l’osservanza, da parte di tutti, delle norme di prevenzione. Un particolare ringraziamento va a donne e uomini che hanno svolto una preziosa opera di solidarietà, oltre che di elevato valore morale e sociale, decisiva per la tutela della salute dei Sardi. Le Istituzioni non possono trascurare l’apporto di queste organizzazioni che con il proprio impegno rappresentano anche un prezioso contributo alla crescita della società civile isolana e continueremo pertanto a lavorare garantendo tutte le misure di sicurezza indispensabili per tutelare la salute pubblica”.
 
Riguardo al Comitato tecnico scientifico istituito dalla Regione, si è appreso che insieme all'infettivologo Stefano Vella, ci saranno anche il professor Luca Pani, ordinario di Farmacologia all'università di Modena e Reggio Emilia, docente alla Georgetown University di Washington e all'Università di Miami, ed il professor Francesco Cucca, genetista di fama internazionale, direttore da numerosi anni del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
 
Relativamente ai compiti del comitato scientifico, il Governatore puntualizza: “Supporterà le decisioni politiche dal punto di vista dell’esperienza, delle migliori pratiche a livello internazionale, fornirò costantemente un aggiornamento delle misure necessarie. Terrei a precisare inoltre che la presenza di un comitato scientifico che definisce la cornice, non significa e non esaurisce il novero dei contributi possibili, credo ci sia necessità di un ulteriore coinvolgimento di altri studiosi, tecnici, persone che vogliono dare un contributo per esempio per la definizione dei percorsi clinici, dei protocolli, di tutta una serie di cose che dovranno svolgersi in sincronia con l’attività dell’assessorato alla sanità che sta già lavorando per poter coinvolgere i soggetti che potranno dare una mano in tutto questo. Nei prossimi giorni avremo modo di citarvi dei tanti professionisti e luminari che ci daranno una mano in questo senso, sia come cornice generale di strategia, sia operativi rispetto a protocolli, percorsi e disciplinari che sono più operativi all’interno del mondo sanitario”.
 
Dati aggiornati al 30 marzo 2020. Sulla base di quanto rilevato dall'Unità di crisi regionale, “sono 682 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. Di questi, 454 (+39 rispetto all'ultimo aggiornamento) sono stati registrati a Sassari, 103 (+1) sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 58 (+3) nel Sud Sardegna, 57 sono a Nuoro, 10 (+1) a Oristano. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 4.993 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 137, di cui 24 in terapia intensiva, mentre 485 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 18 pazienti guariti, più altri 14 guariti clinicamente. Salgono a ventotto i decessi”.
 
Alla domanda “se i pazienti dichiarati clinicamente guariti continuano ad essere controllati con tamponi, e per quanto tempo, per vedere se possono essere considerati definitivamente negativizzati”, il Presidente della Regione conclude rispondendo: “Vengono controllati sino a che si negativizzano. E’ implicito nella domanda il riscontro, nel senso che, quando cessano le manifestazioni sintomatiche, il paziente sta bene, ma resta positivo, viene controllato fino a che i due tamponi successivi che danno esito negativo può dirsi definitivamente guarito”.
 
Elisabetta Caredda

31 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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