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Vaccini Covid. Domenica 1.000 posti nella Aou di Sassari


La vaccinazione è aperta a tutti i soggetti che ne hanno diritto e saranno utilizzati i vaccini a disposizione dell’Aou di Sassari, secondo le disposizioni ministeriali. Saranno operative 5 postazioni, con 5 medici e 7 infermieri su due turni, oltre ad altro personale di supporto sia ospedaliero sia universitario.

11 GIU - L'Aou di Sassari apre le sue agende per le vaccinazioni anti Covid-19 e accoglierà il pubblico nella giornata di domenica 13 giugno, dalle ore 8 alle ore 20. A disposizione ci sono 1.000 posti che potranno essere prenotati, a partire da oggi, direttamente sulla piattaforma di Poste italiane (https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it).
 
La vaccinazione è aperta a tutti i soggetti che ne hanno diritto e saranno utilizzati i vaccini a disposizione dell’Aou di Sassari, secondo le disposizioni ministeriali. "Si tratta di una sperimentazione – commenta il commissario straordinario dell’Aou di Sassari Antonio Lorenzo Spano – perché finora abbiamo vaccinato le categorie prioritarie e adesso, per la prima volta, apriremo le nostre agende mettendole a disposizione sulla nuova piattaforma di prenotazione. E sarà un’ulteriore opportunità per coloro che, ancora, non hanno ricevuto la prima dose di vaccino".
 
L'Aou per l'occasione metterà a disposizione gli ambulatori del nuovo centro vaccinale aperto il 6 maggio nell'area del centro didattico, situata sul retro del palazzo Clemente, grazie alla disponibilità dell’Università di Sassari. Saranno operative 5 postazioni, con 5 medici e 7 infermieri su due turni, oltre ad altro personale di supporto sia ospedaliero sia universitario.
 
Complessivamente, da quando è iniziata la campagna vaccinale, il centro vaccini dell’Aou di Sassari, seppure di piccole dimensioni, ha somministrato oltre 30mila dosi con una media di circa 500 vaccini al giorno.
 
L'Aou di Sassari, oltre ai pazienti fragili seguiti dai singoli reparti specialistici, da gennaio scorso ha vaccinato diverse categorie lavorative. A ricevere per primi il vaccino sono stati gli operatori sanitari quindi le forze dell'ordine, i volontari del 118, gli insegnanti e il personale delle scuole, i docenti e il personale dell'Università di Sassari e, infine, i tirocinanti di Medicina e delle professioni sanitarie.
 
L'obiettivo è quello di proseguire sulla linea che, sino a ora, ha contraddistinto l'azione dell'Azienda di viale San Pietro. "Ecco perché – affermano i coordinatori del centro vaccini dell’Aou, professor Paolo Castiglia e Antonello Serra – questa apertura delle liste rappresenta un'occasione anche per gli operatori turistici, e per il personale che lavora nel settore, oltre che per gli altri studenti dell’Università".
 
"La nostra mission – proseguono i due professionisti –, oltre a garantire la sicurezza della nostra Azienda e dell’Università, è anche quella di proteggere le categorie lavorative a rischio. E così facendo, immaginiamo di fare uno sforzo maggiore aprendo le nostre agende, con l'auspicio di vaccinare anche le categorie lavorative impegnate nella ripresa economica e dell'attività lavorativa".
 
Il centro vaccinale da gennaio ha avviato uno studio sull'efficacia dei vaccini, con il coinvolgimento di circa 300 operatori sanitari vaccinati. La platea degli operatori monitorati, successivamente, è stata portata a 900 unità e, prossimamente, sarà ampliata ulteriormente sino ad arrivare a 1.100.
 
"Sul campione di 900 operatori presi in esame – affermano ancora gli specialisti – è stata registrata un’elevata copertura anticorpale. Dallo studio è emerso che, anche grazie ai tamponi che facciamo periodicamente a tutti gli operatori, sono soltanto 3 i soggetti vaccinati che hanno manifestato una replicazione virale, per giunta asintomatica".
 
Ma avvertono anche: "Non sarebbe giusto affidare l'intera protezione ai soli vaccini. Infatti, ricordiamo che ci si può infettare anche da vaccinati e trasmettere agli altri l’infezione. Allora, non dobbiamo dimenticare le buone norme di distanziamento e igienizzazione, oltre l'utilizzo delle protezioni come le mascherine".

11 giugno 2021
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