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La sanità al centro del confronto tra i Capigruppo in Consiglio regionale e i sindacati pensionati

di Elisabetta Caredda

Marco Grecu (Spi Cgil), Adalberto Farina (Fnp Cisl) e Rinaldo Mereu (Uilp Uil) hanno chiesto, tra le varie cose, il potenziamento delle strutture sanitarie, la creazione di una sanità territoriale, la riduzione delle liste di attesa, il coinvolgimento nelle proposte del Pnrr. Pais: “Confronto continuo per progettare una sanità più vicina alle persone fragili”. Cocco: “Dai sindacati un quadro reale della situazione, conoscono bene le criticità esistenti su tutto il territorio regionale”.

15 LUG - “Aprire un confronto continuo e costante anche con la categoria dei pensionati per progettare una sanità più vicina alle persone fragili e a quelle più bisognose di aiuto”. E’ questa la richiesta dei sindacati dei pensionati che ieri pomeriggio – fa sapere una nota consiliare - hanno incontrato il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais e i Presidenti dei Gruppi consiliari per illustrare la situazione della sanità sarda messa ulteriormente in  difficoltà dalla pandemia.

Marco Grecu, Segretario generale regionale della Spi Cgil, Adalberto Farina, Segretario generale regionale Fnp Cisl e Rinaldo Mereu, Segretario generale regionale della Uilp Uil, hanno affermato che la situazione in Sardegna è particolarmente difficile e hanno auspicato alla creazione di una medicina territoriale, la sola capace di tutelare le categorie più fragili che – hanno detto – si sentono abbandonate.

Il confronto tra i pensionati e le Istituzioni deve essere continuo – ha detto il Presidente Pais – la vostra esperienza per noi è preziosa. Siamo consapevoli che bisogna proteggere e curare chi sta male e che ogni paziente ha il diritto di ricevere le cure migliori e tempestive in qualunque parte della Sardegna risieda”.

Sentito da Quotidiano Sanità, il il vicePresidente della Commissione consiliare Salute e Politiche sociali, Daniele Cocco (LeU), afferma: “Credo che la cosa più importante che è scaturita dal confronto sia rappresentata dalla forte necessità di ripartire direttamente dal territorio, dall’organizzazione della Sanità territoriale. Con le case di comunità, le strutture di prossimità, con i poliambulatori potenziati che possono risolvere i problemi che poi si creano nell’intasamento degli ospedali. L’altro problema che è stato rappresentato è la grande sperequazione che esiste a livello di risposta sanitaria tra parti della Sardegna: sappiamo infatti bene che il cittadino della provincia cagliaritana ha più possibilità del cittadino delle zone interne o periferiche, per cui c’è chi si può curare meglio e chi invece questo non può farlo o ancora, può farlo ma solo in parte”.

“C’è poi il problema delle liste di attesa – prosegue il capogruppo LeU -, che assolutamente va risolto, e va risolto in via eccezionale e straordinaria. Per quanto riguarda i problemi atavici che pur devono trovare una soluzione, c’è da dire che è vero innanzitutto che esiste una carenza di medici, esiste oltremodo quella che viene definita ‘la non appetibilità’ di alcuni ospedali, per cui molti medici decidono di non andare in alcuni presidi pur essendo in graduatorie valide per poterci accedere. Ma certamente occorre anche qui trovare una soluzione, magari pensando a qualche forma di incentivo che possa essere di stimolo ai medici ad esercitare anche là dove attualmente preferiscono non andare”.

“Porre attenzione dunque al problema di sperequazione è fondamentale – osserva ancora Cocco -, così come a quello del potenziamento di strutture: ad esempio se sino a qualche anno fa l’ospedale nuorese che era il terzo polo sanitario della Sardegna, oggi invece soffre pesantemente di una destrutturazione che sembra quasi un processo ineludibile. E comunque devo dire che i sindacati hanno rappresentato un quadro reale della situazione dimostrando di conoscere quelle che sono le criticità esistenti su tutto il territorio regionale. Condivido in ultimo, anche la loro richiesta di poter essere parte attiva di quella che dovrà essere la ‘ridistribuzione’ delle risorse provenienti dal Pnrr perché è vero che sino ad ora non si conoscono le proposte presentate per l’isola, non c’è stato ad oggi alcun tavolo allargato per costruire assieme delle proposte serie”.

“I temi posti dai sindacati sono seri e meritano considerazione – ribatte il Capogruppo del Progressisti Francesco Agus al nostro giornale -. Purtroppo sono gli stessi di un anno fa: chi doveva fare ha fatto troppo poco. La sensazione è che il contrasto della pandemia e la relativa campagna vaccinale, peraltro eseguita in maniera molto meno efficace rispetto al resto del Paese, abbia esaurito ogni sforzo dell’amministrazione. Troppo tempo è stato dedicato ai contenitori, nuove Asl, scorpori e nuovi incarichi, e poco ai contenuti. E così oggi abbiamo liste d’attesa interminabili, ospedali sotto organico, sanità territoriale allo sfascio e nessun programma per il futuro. La prima metà della legislatura finisce con un bilancio impietoso per il quale il Covid-19 è solo un facile alibi”.

Elisabetta Caredda

15 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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