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Melis (Un. Cagliari): “Un potente velocista che ha anche la forza del maratoneta"


30 MAR - Così Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Cagliari, ha definito l'Ulipristal acetato nel corso del suo intervento alla conferenza stampa per illustrare gli effetti della Pillola dei 5 giorni dopo, che dal 2 aprile sarà disponibile anche in Italia.
 
"Negli ultimi 50 anni - ha affermato Melis -, a partire quindi dalla scoperta della pillola anticoncezionale, nel campo della contraccezione e della pianificazione familiare sono stati compiuti enormi progressi relativamente alla sicurezza e all’efficacia dei preparati ormonali che la coppia può utilizzare, o all’utilizzo dei metodi di barriera, essenziali peraltro nella protezione dalle malattie sessualmente trasmesse. Tuttavia sappiamo anche che l’efficacia dei metodi contraccettivi può essere diversa: possono infatti intervenire involontari errori di applicazione (come la dimenticanza di alcune pillole contraccettive) o ad esempio il preservativo può rompersi o sfilarsi".

"In questi casi - ha proseguito - l’uso della contraccezione d’emergenza diventa quindi un efficace back up della contraccezione regolare, un metodo di riserva da utilizzare ove e quando necessario, non di più. Dal momento che per sfruttare al meglio la potenziale efficacia del suo meccanismo d’azione la contraccezione d’emergenza dovrebbe essere utilizzata il prima possibile, la ricerca farmaceutica si è focalizzata su preparati che possano offrire una alta efficacia da subito, come avviene nel caso della nuova pillola a base di Ulipristal acetato. Da una revisione metanalitica degli studi clinici di confronto tra Ulipristal acetato e Levonorgestrel, ossia la contraccezione d’emergenza fino ad oggi utilizzata, recentemente pubblicata sulla rivista The Lancet, è infatti emerso che assumendo l’Ulipristal acetato nelle prime ore dal rapporto non protetto (0-24 ore) il rischio di una gravidanza indesiderata si riduce di ben 2/3 rispetto all’utilizzo di Levonorgestrel, e della metà nel caso di assunzione nei primissimi giorni (0-72 ore). Il farmaco va assunto quindi il prima possibile, per massimizzarne l’efficacia, e non oltre le 120 ore".

Il meccanismo d’azione principale dell’Ulipristal è quello di inibire o ritardare l’ovulazione, riducendo quindi la possibilità di incontro dell’ovulo e degli spermatozoi, con il vantaggio di mantenere una capacità d’azione in fasi del ciclo in cui il Levonorgestrel non sarebbe più in grado di agire: "Ecco perchédefinirei questa nuova pillola un potente velocista che ha però anche la forza del maratoneta. Infatti la nuova contraccezione d’emergenza riesce ad agire sull’ovulazione anche quando la fase d’innalzamento del LH è già cominciata (24-36 ore prima) a differenza della classica pillola che certamente blocca l’ovulazione, ma solo nel caso non sia già iniziata la salita dell’ormone LH (quindi circa a 48-52 ore prima)", ha affermato Melis. Non solo, "i numerosi studi clinici eseguiti durante i 10 anni di sviluppo di Ulipristal acetato, quindi prima della sua immissione in commercio, descrivono un profilo di tollerabilità sovrapponibile ai preparati già in commercio". Gli effetti collaterali segnalati come più comuni sono mal di testa, nausea, dolore addominale e dismenorrea.

Relativamente alla gravidanza, l'esperto ha ricordato che "sebbene l’Ulipristal acetato 30 mg si sia dimostrato efficace nel ridurre il rischio di gravidanza indesiderata in un’alta percentuale di casi, tuttavia bisogna ricordare che questo rischio non viene completamente azzerato". E per escludere il caso di una gravidanza preesistente, in Italia è richiesto prima della prescrizione del prodotto, l’esito negativo di un test di gravidanza basato sul dosaggio delle Beta Hcg, a differenza di quanto avviene negli altri Paesi dove si lascia interamente al medico la scelta degli iter più adeguati per escluderla. "Comunque - ha spiegato Melis -, il dosaggio delle Beta Hcg può essere eseguito sia con test ematico sia con un test sulle urine, che rimane quello di prima scelta per diagnosticare una gravidanza in fase iniziale".

 

30 marzo 2012
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