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I numeri della radioterapia Oncologica in Italia


17 NOV - Nel 2011 sono stati trattati con radioterapia circa 230.000 pazienti (circa il 64% dei pazienti affetti da tumore).
I Centri di Radioterapia Oncologica sono 165 (erano 151 nel 2008), e gli Acceleratori Lineari installati sono 346.
La media nazionale è di 5,7 Acceleratori Lineari/1.000.000 abitanti (gli standard europei sarebbero di 7-8. Per essere adeguati agli standard europei necessitano ULTERIORI 40-60 Acceleratori Lineari, e  80-100 Radioterapisti Oncologi.
I centri e gli acceleratori sono distribuiti in maniera non uniforme sul territorio nazionale. Si va dai 2,7 acceleratori per milione di abitanti della Calabria ai 9,7 del Friuli (sono disponibili i dati regione per regione).

Sono questi i principali numeri della radioterapia in Italia illustrati dall’Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (Airo), che da domani al 21 novembre sarò riunita a Roma per il XXII Congresso Nazionale.

Ecco, invece, una sintesi delle principali tecniche in uso:

Terapia conformazionale: la terapia conformazionale costituisce oggi lo standard nel trattamento della maggior parte delle patologie tumorali.  Con questa tecnica la forma e la dimensione del tumore da colpire con i fasci di radiazioni ionizzanti vengono ricostruite tridimensionalmente sulla base delle immagini acquisite con la tomografia computerizzata (TC), ma possono essere usate anche la risonanza magnetica (RM) o la tomografia a emissione di positroni (Pet). E’ possibile modificare il profilo del fascio di radiazioni al fine di proteggere in maniera ottimale i tessuti sani circostanti e di ridurre conseguentemente gli effetti collaterali. La radioterapia ad intensità modulata (IMRT) rappresenta una forma avanzata di radioterapia conformazionale 3D rispetto alla quale presenta il vantaggio di ottenere un maggior risparmio di dose ai tessuti sani circostanti la lesione. L’IMRT è particolarmente utile in caso di tumori con forme complesse o posti in prossimità di strutture critiche, in grado di tollerare dosi inferiori a quelle richieste per il controllo della neoplasia.

Stereotassi: questa tecnica permette di somministrare con notevole precisione una elevata dose di radiazioni ad un piccolo volume con risparmio dei tessuti sani circostanti grazie all’utilizzo di precisi sistemi di immobilizzazione del paziente. L’irradiazione stereotassica può essere effettuata in singola frazione o in più sedute e offre il vantaggio di permettere di irradiare sedi e lesioni difficilmente raggiungibili con le metodiche convenzionali. La stereotassi può essere realizzata con i comuni acceleratori lineari, opportunamente modificati, o con apparecchiature  dedicate quali la  Gammaknife e il Cyberknife. La Gammaknife utilizza un sistema di immobilizzazione invasivo e viene impiegato esclusivamente per trattamenti intracranici. Il CyberKnife è costituito da un acceleratore lineare miniaturizzato montato su un braccio robotico in grado di muoversi attorno al paziente in ogni direzione. Il Cyberknife è in grado di eseguire trattamenti stereotassici sia intracranici che extracranici.

Adroterapia: viene così definita una tecnica radioterapica che utilizza le radiazioni prodotte da particelle subatomiche, quali i protoni e i neutroni, ioni leggeri dette adroni. L’adroterapia richiede acceleratori di particelle dedicati ed è effettuata solo in pochi centri specializzati. Per la maggiore lesività biologica e le modalità particolari di cessione di energia tali trattamenti hanno indicazioni molto selettive  e per lo più  in ambito di studi clinici.
 

17 novembre 2012
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