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Le 5 categorie di farmaci più prescritte in ambito territoriale


01 FEB - I farmaci per il sistema cardiovascolare al primo posto per consumo e spesa pubblica, le statine rimangono la categoria a maggior spesa, mentre gli ACE-inibitori sono quelli più prescritti. I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, sono invece la seconda categoria più prescritta, gli Inibitori di Pompa Protonica al primo posto sia per spesa sia per quantità e il loro impiego è in continuo aumento (+8,6% rispetto al primi nove mesi del 2011). I farmaci per il sangue e degli organi emopoietici al terzo posto per prescrizione,  e al sesto per spesa complessiva tra questi gli eparinici sono quelli a maggior spesa, mentre gli antiaggreganti piastrinici sono quelli a maggior consumo. Tra i farmaci per il sistema nervoso centrale, al quarto posto per prescrizione, gli antidepressivi sono la categoria più utilizzata, primi tra tutti gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Nell’ambito dei farmaci per il sistema respiratorio, la quinta categoria più prescritta, le associazioni dei beta-2 antagonisti, impiegate nel trattamento della BPCO e dell’asma, rappresentano la categoria a maggior spesa.
 
I farmaci per il sistema cardiovascolare primi per consumo e spesa.
I dati relativi ai primi nove mesi del 2012, relativi alla spesa convenzionata e strutture pubbliche (farmaci aci erogati dal SSN attraverso le farmacie pubbliche e private), indicano che i medicinali per il sistema cardiovascolare costituiscono la categoria di farmaci maggiormente consumata dagli italiani (469,6 dosi giornaliere per 1000 abitanti) e spesa (49,9 euro pro capite).
Complessivamente, tale classe costituisce il 41,3% del consumo totale di farmaci e il 21,1% della spesa farmaceutica. A livello di assistenza convenzionata, il consumo dei farmaci di questa categoria è pressoché stabile con un lieve incremento rispetto al 2011 (+0,3%), mentre diminuisce significativamente la spesa (-13%), soprattutto a causa della riduzione dei prezzi (-14,3%), a seguito della perdita del brevetto di farmaci largamente utilizzati, come l’atorvastatina, il candesartan e l’irbesartan.
Le statine (9,5 euro pro capite), utilizzate nel trattamento dell’ipercolesterolemia, mantengono il primo posto per spesa, mentre i farmaci più utilizzati continuano ad essere gli ACE-inibitori come monocomposti o in associazione (116,1 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), indicati nella terapia dell'ipertensione arteriosa, del post-infarto del miocardio e dell'insufficienza cardiaca cronica.
Le strutture sanitarie pubbliche fanno segnare un aumento sia nella spesa sia nei consumi e la categoria a maggior incidenza sulla spesa è rappresentata dagli altri ipertensivi (ad esempio il bosentan), che da soli assorbono più del 60% della  spesa.
 
Distribuzione regionale della spesa
Per quanto concerne la distribuzione regionale della spesa farmaceutica convenzionata (farmacie pubbliche e private) relativa ai farmaci per l’apparato cardiovascolare, registriamo i valori minimi nella P.A. di Bolzano (33,5 euro pro capite) e i valori massimi nella Regione Sicilia (55,4 euro pro capite). Dal lato dei consumi, si passa dalle 337,5 dosi giornaliere per mille abitanti della P.A. di Bolzano alle 537,6 della Regione Umbria.
 
I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo al secondo posto per consumi
I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo occupano il secondo posto per quantità prescritte (168,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti) con una spesa pari a 29,1 euro pro capite. Globalmente (spesa convenzionata lorda e strutture pubbliche), tale classe costituisce il 14,8% del consumo totale di farmaci e il 12,3% della spesa farmaceutica.
Nell’ambito della distribuzione attraverso le farmacie pubbliche e private, la spesa pro capite presenta un calo del -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, a fronte di un aumento del 2,4% delle dosi prescritte.
In termini di spesa il primo posto è occupato dagli inibitori della pompa protonica (IPP), indicati nel trattamento di diverse patologie gastrointestinali, seguiti dai medicinali per il trattamento del diabete. La prescrizione degli IPP, pari a 67,5 dosi giornaliere per 1.000 abitanti, è in netto aumento rispetto all’anno 2011 (+8,6%) a fronte di una riduzione della spesa (-1,7%). Fra gli IPP ben quattro molecole compaiono tra i primi trenta principi attivi a maggior consumo e spesa convenzionata.
I medicinali per il trattamento del diabete mellito
Nello specifico dei medicinali impiegati nel trattamento del diabete mellito, si osserva un rilevante incremento della prescrizione degli inibitori della dipeptidil-peptidasi 4 (DDP-4) (+35,5%), che includono i nuovi farmaci per il diabete come il saxagliptin, vildagliptin e sitagliptin. Relativamente agli acquisti delle strutture sanitarie pubbliche, si registra una rilevante crescita della prescrizione dei farmaci ad azione incretino-mimetica (+49,5% e DPP-4 +192,6%).
 
Distribuzione regionale della spesa
Per quanto concerne la distribuzione regionale della spesa farmaceutica convenzionata dei farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, la spesa pro capite regionale è compresa in un range che oscilla tra i 12 euro pro capite della P.A. di Bolzano e i 37,9 euro pro capite della Regione Sicilia. Per quanto concerne i consumi, i valori minimi sono stati registrati nella P.A. di Bolzano (80,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) mentre i più elevati in Sicilia (213,1 dosi giornaliere per 1.000 abitanti).
 
Al terzo posto i farmaci del sangue ed organi emopoietici
I farmaci del sangue ed organi emopoietici occupano, in ambito complessivo, il terzo posto per quantità prescritte (162 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) con una spesa pari a 21,8 euro pro capite. Complessivamente, tale classe costituisce il 14,2% del consumo totale di farmaci e il 9,2% della spesa farmaceutica.
Nello specifico dell’assistenza convenzionata (farmacie pubbliche e private), la spesa e i consumi dei farmaci di questa classe registrano, rispettivamente, una crescita del +5,8% e del +3,8%, rispetto al 2011, mentre per quanto riguarda l’acquisto di tali farmaci da parte delle strutture sanitarie pubbliche (ASL, Aziende Ospedaliere, IRCCS; Policlinici universitari, ecc.), si evidenzia una contrazione della spesa rispetto al 2011 (-5,9%) e una concomitante riduzione dei consumi del
-6,4%.
All’interno della classe, gli antiaggreganti piastrinici sono i farmaci più prescritti nella distribuzione attraverso le farmacie con 64,5 dosi giornaliere per 1.000 abitanti, mentre al primo posto in termini di spesa si collocano le eparine non frazionate e a basso peso molecolare (3,3 euro pro capite).
Sul versante delle prescrizioni da parte delle strutture sanitarie pubbliche, la categoria terapeutica più frequentemente utilizzata è data dalle soluzioni che influenzano l’equilibrio elettrolitico  (42,5 dosi per 1.000 abitanti), seguita dai farmaci a base di eparina (5,4 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e dagli antiaggreganti piastrinici esclusa l’eparina (4,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti; comprendente la ticlopidina, clopidogrel, etc.). Invece, le categorie a maggiore incidenza sulla spesa sono rappresentate dagli emoderivati impiegati nel trattamento delle malattie del sangue: fattori della coagulazione del sangue (4,9 euro pro capite), seguiti dai preparati antianemici (4,0 euro pro capite).
 
Distribuzione regionale della spesa
Per quanto concerne la distribuzione regionale della spesa farmaceutica convenzionata dei farmaci del sangue ed organi emopoietici osserviamo i valori minimi in Umbria e Marche (3,1 euro pro capite) e il valore massimo in Calabria (11,3 euro pro capite). Per quanto riguarda i consumi, i valori minimi sono stati registrati nella P.A. di Bolzano (72,7 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e i più elevati in Abruzzo (104,8 dosi giornaliere per 1.000 abitanti).
 
I farmaci del sistema nervoso centrale al quarto posto per consumi, antidepressivi (SSRI) i più utilizzati
I farmaci del sistema nervoso centrale (SNC) occupano il quarto posto per prescrizione (78,7 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e il quinto posto per spesa pubblica con 24 euro pro capite. Nel suo complesso, tale classe costituisce il 6,9% del consumo totale di farmaci e il 10,1% della spesa farmaceutica.
Nell’ambito dell’assistenza convenzionata (farmacie pubbliche e private), l’analisi delle sottocategorie evidenzia che gli antidepressivi sono la categoria a maggior prescrizione; fra questi, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) rappresentano i medicinali più frequentemente utilizzati (27,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), seppur in diminuzione rispetto al 2011, e i secondi in termini di spesa convenzionata (3,6 euro pro capite), preceduti solo dagli altri antiepilettici (3,8 euro pro capite). Inoltre l’escitalopram, molecola appartenente a questa categoria, si colloca tra i primi trenta principi attivi a maggior incidenza sulla spesa farmaceutica convenzionata.
Sul versante dell’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche, la categoria degli anestetici locali (amidi comprendenti: lidocaina, etc.) è quella che si associa al maggior consumo, invece le categorie relative agli antipsicotici (in particolare quelli più recenti aripiprazolo, paliperidone, etc.) sono quelle che si associano alla maggiore spesa.
 
Distribuzione regionale della spesa
Per quanto concerne la distribuzione regionale della spesa dei farmaci del SNC, la regione che mostra i valori minimi è la Basilicata con 15,1 euro pro capite mentre, con 25,1 euro pro capite, l’Abruzzo risulta la regione con i valori più alti.
Dal lato dei consumi, i valori minimi sono stati registrati nella Campania  (49,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), mentre quelli più elevati in Toscana (74 dosi giornaliere per 1.000 abitanti).
 
I farmaci per l’apparato respiratorio al quinto posto
I farmaci per l’apparato respiratorio con 51,2 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti si collocano al quinto posto per prescrizione, con una spesa complessiva pari a 13,7 euro pro capite. Complessivamente, tale classe costituisce il 4,5% del consumo totale di farmaci e il 5,8% della spesa farmaceutica.
Nello specifico della dispensazione attraverso le farmacie pubbliche e private, tali farmaci evidenziano un decremento sia della spesa che dei consumi (rispettivamente -3,3% e -2,7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al contrario, per quanto riguarda l’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche si osserva una crescita netta sia in termini di spesa (+20,9%), che in termini di prescrizioni (+7,3%).
La prima categoria terapeutica in termini di spesa è rappresentata dagli antiasmatici adrenergici ed altri antiasmatici, che includono le associazioni di beta-2 antagonisti (5,9 euro pro capite); seguono gli anticolinergici (2,2 euro pro capite) e i glicocorticoidi (1,9 euro pro capite), indicati nel trattamento della broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) e dell’asma.
La categoria a maggiore incidenza sulla spesa delle strutture sanitarie pubbliche è rappresentata invece dagli altri antiasmatici per uso sistemico; questa categoria per la quale si registra un incremento sia della spesa (+18,5%) sia dei consumi (+65%), comprende il medicinale di recente autorizzazione a base di roflumilast, per il trattamento della BPCO.
 
Distribuzione regionale della spesa
Per quanto concerne la distribuzione regionale della spesa dei farmaci dell’apparato respiratorio, i valori oscillano tra i 9,7 euro pro capite della P.A. di Bolzano ai 16,1 euro pro capite della Sardegna. Dal lato dei consumi, si osservano i valori minimi nella P.A. di Bolzano (32,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e i più elevati in Campania (64,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti).

01 febbraio 2013
© Riproduzione riservata
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