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E gli oncologi ospedalieri scrivono a Lorenzin: "C'è il rischio di un razionamento occulto"


05 LUG - Ecco il testo della lettera aperta firmata dal Presidente CIPOMO - Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri – Gianpiero Fasola sulla questione farmaci oncologici in fascia C oggetto di cronaca di questi giorni:
 
Ill.mo Ministro Lorenzin,
gli effetti pratici dell’applicazione del Decreto Balduzzi  (nuove categoria di farmaci in fascia C) rischiano di generare equivoci e disequità che sarebbe opportuno evitare. Il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri condivide le ragioni esposte dal Presidente dell’AIOM, Stefano Cascinu, e desidera sottoporre alla Sua cortese attenzione alcune valutazioni:
 
1. La disposizione sembra essersi resa necessaria per superare il ritardo che intercorre tra approvazione EMA e autorizzazione AIFA. Pur comprendendo le intenzioni, ci troviamo di fronte ad una nuova procedura, per una nuova categoria di farmaci e con ulteriori norme di legge: gli oncologi italiani avrebbero bisogno, semmai, di una semplificazione .
2. Non è chiaro e ufficializzato il percorso con il quale Regioni e Aziende Sanitarie procederanno all’acquisizione di questi farmaci e, per il loro costo, è verosimile che vi siano incertezze e difformità di applicazione tra le diverse Regioni, Aziende o tra strutture pubbliche e private.
3. Il rischio è che si determini, oltre le intenzioni, un fenomeno di “razionamento occulto”, indipendente da una valutazione del rapporto incrementale costo/efficacia delle singole molecole.
4. E’ prevedibile una differenza tra il prezzo che una farmacia ospedaliera pagherebbe oggi e quello che deriverà dal percorso negoziale AIFA.  Una soluzione potrebbe essere rappresentata da un accordo con le Aziende produttrici interessate, con l’impegno a restituire la differenza tra il costo sostenuto oggi e quello che emergerà dalla trattativa con AIFA.   Si darebbe così certezza a Regioni, Aziende e professionisti, non si determinerebbero allungamenti nella fase negoziale, sarebbero tutelati gli interessi dei pazienti, con la garanzia di accesso ai farmaci approvati da EMA  e non si imporrebbe ai Direttori delle Strutture di Oncologia l'intera responsabilità del maggiore costo.
 
CIPOMO ha piena consapevolezza delle difficoltà generali del Sistema e del rischio insostenibilità che alcuni trattamenti ad alto costo producono. Le dinamiche dell’Oncologia sono per molti aspetti paradigmatiche: abbiamo diverse iniziative e progetti in merito, che saremo lieti poterLe illustrare in un prossimo incontro, certi della loro coerenza con le esigenze delle Istituzioni di governo. 
Questo Collegio è nato, infatti, all’indomani dell’Aziendalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, condividendone lo spirito e comprendendo che il ruolo del “Primario” sarebbe irreversibilmente cambiato.  Si tratta di professionisti che hanno saputo raccogliere la sfida e innovare profondamente la propria cultura professionale, integrandola con quella “manageriale” e favorendone la diffusione. E’ anche grazie a questa evoluzione che oggi il Servizio Sanitario Nazionale, nonostante i molti problemi,  è forse l’unico servizio pubblico italiano in grado di competere con i Paesi occidentali più sviluppati, in termini di rapporto tra costi ed esiti misurabili.   Siamo convinti che queste buone ragioni possano esserle d’aiuto nello svolgimento del Suo incarico in queste difficili contingenze.
 
Le chiediamo una rivalutazione del percorso normativo in oggetto manifestando la nostra disponibilità a una piena collaborazione istituzionale sui temi più critici della nostra disciplina, nell’interesse superiore del Servizio Sanitario.
 
Gianpiero Fasola
Presidente Nazionale CIPOMO

05 luglio 2013
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