Internet e allergie. Triggiani: “9 informazioni su 10 sono scorrette, del tutto o in parte”
11 APR - In caso di allergia, "una persona su due consulta il web", spiega il Prof.
Massimo Triggiani, Presidente uscente SIAAIC e docente di Allergologia e immunologia clinica presso l'Università di Salerno "nel 90% dei casi l'informazione via internet è scorretta, o in toto o parzialmente. E se la diagnosi è errata, il paziente che si rifugia subito in farmaci può incorrere a danni significativi, oltre ovviamente a non curare nulla. Anche quando la diagnosi è corretta, c’è bisogno di attenzione per capire non soltanto il sintomo, ma per individuarne le cause”.
Il Prof.
Giorgio W. Canonica, Neopresidente SIAAIC e Primario Clinica di Malattie Respiratorie nell'Università di Genova, ci ha rimarcato l’importanza di effettuare una diagnostica corretta: solo così è possibile arrivare ad una terapia corretta. “Durante il Congresso abbiamo parlato di quali sono i test da utilizzare e quali invece da non utilizzare: purtroppo oggi si pensa di potersi aggiornare sempre in maniera corretta attraverso internet, ma talvolta sulla rete vengono promossi determinati test, che hanno un riscontro economicamente positivo per chi li esegue, ma possono essere del tutto inutili per il paziente. Insomma, bisogna indirizzare i pazienti verso una diagnosi corretta.
V.R.
11 aprile 2014
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