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Francesco Gaballo (A.L.I.Ce.): "Fondamentale diagnosi precoce della fibrillazione atriale per prevenire ictus"


29 OTT - Riportiamo di seguito l'intervista a Francesco Gaballo, Vice Presidente A.L.I.Ce. Italia Onlus, rilasciata in occasione della Giornata mondiale contro l'ictus.
 
Dottor Gaballo: chi è A.L.I.Ce. Italia Onlus?
A.L.I.Ce. Italia Onlus ha nel suo nome il suo DNA: è infatti l’acronimo di Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale. E’ un’associazione di volontariato libera e non lucrativa, formata da persone colpite da Ictus, medici, personale addetto all’assistenza e alla riabilitazione e semplici volontari.
A.L.I.Ce. Italia è la Federazione delle associazioni regionali, presenti in tutte le regioni italiane, che, a loro volta, in molti casi, sono Federazioni di A.L.I.Ce. territoriali. Ogni realtà è autonoma nel portare avanti le proprie iniziative, ma tutte condividono gli stessi obiettivi: ridurre le conseguenze devastanti dell’Ictus cerebrale, migliorare la qualità della vita delle persona colpite da Ictus, dei loro familiari e delle persone a rischio, prestando attività di volontariato in modo spontaneo e gratuito, cercando di diffondere le conoscenze necessarie per la prevenzione della malattia e di informare sulla sua diagnosi, cura e riabilitazione.
 
Quali sono le principali attività della Federazione?
A.L.I.Ce. Italia Onlus svolge una costante ed intensa attività di sensibilizzazione della popolazione sui fattori di rischio, sull’importanza della prevenzione e sul riconoscimento dei sintomi, perché molte persone sono a rischio e purtroppo non lo sanno, perché si può prevenire l’ictus con un corretto stile di vita intervenendo sui fattori di rischio modificabili e perché un riconoscimento precoce dei sintomi con conseguente, immediato, trasferimento presso una struttura ospedaliera specializzata può ridurre in modo decisivo i danni dell’Ictus ed in particolare la disabilità a lungo termine. Realizza quindi campagne di informazione sulle concrete possibilità di prevenzione e cura della malattia.  Organizza screening gratuiti con valutazione dell’indice di rischio e corsi di formazione e aggiornamento per personale medico, sanitario e per caregiver, convegni e conferenze, aperti alla cittadinanza, su ogni aspetto della patologia.  Sollecita gli addetti alla programmazione sanitaria affinché realizzino centri specializzati per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone colpite da Ictus, che garantiscano cure appropriate dall’esordio dei sintomi fino al rientro a casa, che facilitino al massimo il recupero funzionale, limitino le complicanze e consentano un rapido reinserimento della persona nell’ambiente familiare, sociale e lavorativo.
A.L.I.Ce. Italia si adopera, infine, affinché sia tutelato il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza dignitosi, uniformi ed omogenei.
 
Cosa vuole ottenere A.L.I.Ce. Italia Onlus con questo incontro?
Un importante obiettivo da perseguire è che sia l’Ictus, sia la Fibrillazione Atriale vengano inseriti nell’agenda istituzionale. L’Ictus perché è una malattia che determina spesso invalidità permanente, la Fibrillazione Atriale perché può essere causa di Ictus particolarmente gravi che possono però essere prevenuti con una cura idonea, facile da usare, che neutralizza gli effetti negativi. E’ quindi fondamentale che la diagnosi di Fibrillazione Atriale arrivi quanto prima, per poter adeguatamente prevenire l’insorgenza di Ictus.
Obiettivo non di minore importanza è l’attenzione verso l’Ictus, verso quella che è una vera e propria malattia sociale. Ci sono famiglie che si trovano improvvisamente colpite da una malattia come l’Ictus che ha delle conseguenze sconvolgenti nella quotidianità, che a fronte della malattia, però, maturano risorse morali, affettive, di sensibilità umana assolutamente straordinarie. Una società distratta come la nostra dovrebbe riconoscere anche concretamente che rappresentano una enorme risorsa di umanità e di civiltà. Sono persone che affrontano un dramma che gli cambia la vita e non vanno lasciate sole in quel percorso. La loro situazione interpella tutti noi a confrontarci con il senso del limite e della fragilità della condizione umana, ad imparare la condivisione e la solidarietà, a crescere nell’umiltà e nella disponibilità.
E’ necessario perciò che guardando al mondo del malato, del disabile e alla lezione di umanità che ne viene, la nostra società maturi una cultura della vita e dell’accoglienza sempre più autentica e generosa. E’ la passione per la vita, in fondo, che ci ha spinto a farci associazione di volontariato, per manifestare alle persone malate ed alle loro famiglie tutta la vicinanza di A.L.I.Ce.

Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Dov’è il naturale ordine delle cose quando una persona è colpita da Ictus? Credo che quando una persona si ammala, è colpita da ictus, si presenta a tutti noi la grande opportunità di ripristinare il naturale ordine delle cose, di realizzare la natura umana e ciò avviene nel modo in cui noi persone sane trattiamo quella persona ammalata, disabile, nella solidarietà che gli esprimiamo, nell’impegno che ci mettiamo per affrontare e magari risolvere il suo problema. 
 
A cura dell'Associazione per la lotta all'ictus cerebrale (Alice onlus)

29 ottobre 2015
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