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Ema: "Report ha ignorato informazioni fornite da Agenzia"


18 APR - Report "ha ignorato sistematicamente informazioni importanti fornite dall'Ema durante un'intervista durata pressoché due ore con l'esperta dell'agenzia, la dottoressa Enrica Alteri. La risultante immagine dei vaccini non può che essere negativa per la salute pubblica in Italia". Lesperta dell'Agenzia europea del farmaco commenta così all'Adn Kronos Salute la trasmissione andata in onda ieri su Rai3 in tema di vaccini anti-Hpv.
 
"La salute pubblica - affermano dall'authority Ue - è per l'Ema il primo e unico punto di riferimento". Per questo "deploriamo il fatto che nella recente trasmissione di Rai3 l'Ema non abbia avuto l'opportunita di rassicurare i più di 80 milioni di ragazze e giovani donne vaccinate contro il virus del Papilloma umano (Hpv), presentando la valutazione scientifica riguardante una potenziale associazione con due sindromi, Pots (tachicardia posturale ortostatica) e Cprs (sindrome dolorosa regionale complessa)". Analisi che ha permesso di "escludere" una correlazione causale con i vaccini anti-Hpv. Ora "siamo quindi preoccupati - dicono dall'Ema - di dover constatare che in futuro vi saranno casi di giovani donne che non verranno vaccinate a causa di allarmismi infondati, e dovranno sopportare le sindromi descritte e anche passare attraverso la devastante esperienza di un cancro della cervice uterina che avrebbe potuto essere evitato". 
 
"Il comitato dell'Ema preposto alla farmacovigilanza, il Prac - spiegano sempre all'Adn Kronos Salute dall'Agenzia europea del farmaco - ha valutato in modo approfondito tutti i dati disponibili, quelli pubblicati da ricercatori indipendenti, quelli derivati dagli studi clinici, e le segnalazioni dei pazienti. Inoltre l'Ema ha convocato ed ascoltato esperti in vaccini cardiologi, neurologi e di altre discipline in grado di contribuire alla discussione scientifica. Il Prac ha anche ascoltato pazienti e le loro famiglie che riportavano le proprie esperienze. I dati sono stati presi in considerazione con serietà ed in modo esauriente, in un dibattito che si è protratto per alcuni mesi. Nel confronto scientifico non sempre si raggiunge un'unanimità di opinione, come è stato dimostrato dalla presenza iniziale di diversi punti di vista nell'interpretare i dati. In questo caso l'unanimità è stata raggiunta, proprio in virtù della robustezza e completezza dell'evidenza valutata".
 
"Il compito dell'Ema - precisa l'ente regolatorio Ue - non è quello di mettere in discussione l'esistenza o meno dei sintomi presentati dalle giovani che li hanno riportati, ma quello di capire se questi sintomi siano o no in relazione con un trattamento che l'Ema ha autorizzato e sorveglia". Ebbene, "i dati disponibili consentono di escludere che i vaccini contro l'Hpv siano la causa di queste sindromi riportate in alcuni Paesi". "Rai3 - osservano dall'authority - ha dichiarato che l'evidenza dell'efficacia di questi vaccini sarà disponibile solo tra vent'anni". Invece "già adesso molti studi importanti ed estesi hanno dimostrato che le lesioni pre-cancerose causate dall'Hpv si sono ridotte fino al 90% in pochi anni dall'introduzione dei vaccini. Questi studi - conclude l'Ema - mostrano che i vaccini contro Hpv sono efficaci e sicuri".  

18 aprile 2017
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