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Cancro. Per trovarlo e rimuoverlo un nuovo laser. Sviluppato da ingegneri aerospaziali


L’incontro di più discipline può dare risultati ottimi: l’ultimo esempio un laser sviluppato da fisici e ingegneri che potrà aiutare i medici a curare il tumore al cervello e altre neoplasie. Il dispositivo funziona con impulsi di luce ultrabrevi, che possono essere usati per mappare i tessuti malati, ma anche per eliminarli.

13 AGO - Strano ma vero:la medicina di domanipotrebbe basarsi su tecnologie sviluppate da istituti di ingegneria aerospaziale. In particolare, per l’oncologia del futuro, potrebbe tornare utile un particolare laser, sviluppato nello Space Institute dell’Università del Tennessee: secondo gli scienziati che l’hanno creato l’apparecchio potrebbe essere utile per cercare e distruggere le cellule cancerose, in modo non invasivo.
 
Si tratta infatti di un laser a impulsi ultrabrevi sviluppato da Christian Parigger, docente di fisica, e Jacqueline Johnson, docente di ingegneria meccanica, biomedica e aerospaziale. In esso la luce pulsa a una velocità dell’ordine dei femtosecondi, una quantità quasi inimmaginabile, pari a un milionesimo di miliardesimo di secondo, che però è la chiave di tutto il processo: è proprio questa grande rapidità della luce che permette di focalizzare l’attenzione dello strumento su tessuti specifici, mapparli, trovarvi eventuali tumori e distruggerli, il tutto senza danneggiare i tessuti sani. “Così possiamo indirizzare l’intensa radiazione con la massima precisione, cambiando l’intensità del laser possiamo scegliere prima di studiare l’area e solo in seguito di irradiarla o di ‘bruciare’ il tessuto tumorale”, ha commentato Parigger. “Poiché il laser a impulsi ultrabrevi ha un’alta precisione sia spaziale che temporale, si può facilmente evitare di riscaldare tessuti che non si vuole riscaldare, al contrario usando dei laser a impulsi più lunghi otterremmo lo stesso risultato che si ottiene quando si accende una lampadina ad incandescenza e si poggia sulla pelle: una bella bruciatura su tutta l’area”.
In particolare, spiegano gli esperti, la nuova tecnologia potrebbe essere molto utile per le persone affette da cancro al cervello: in questi pazienti il meccanismo di scansione laser permette di penetrare facilmente tra gli strati ossei più sottili, come quelli del cancro, e può aiutare a definire una strategia di cura più precisa e localizzata per i tumori più resistenti. La possibilità di cambiare l’intensità del laser, poi, permette di aggirare le limitazioni poste dai trattamenti radiativi standard, che possono invece danneggiare il tessuto cerebrale sano. “Di solito se hai un’area tumorale in posti come il cervello, l’idea è quella di rimuovere tutta la porzione di cancro visibile, in modo da evitarne la diffusione”, ha aggiunto Parigger. “Con questo strumento tutto il procedimento si può fare con estrema precisione”. Un metodo che potrebbe essere applicato non solo al tumore al cervello, ma anche ad altre neoplasie in altre zone dell’organismo.
 
Laura Berardi
 
 
Ecco il video in inglese che descrive il laser:
 

13 agosto 2012
© Riproduzione riservata

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