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Vaccinazione Anti MenB: ruolo e responsabilità di istituzioni e professionisti


A Roma e Palermo due corsi ECM sulla Governance della Vaccinazione Antimeningococco B. Le considerazioni di Ieraci, Palermo, Staiano e D’Avino per aumentare le coperture vaccinali contro una malattia batterica che può essere fortemente invalidante e anche mortale

25 NOV - Co-somministrazioni, ruolo dei pediatri di libera scelta, organizzazione dei centri vaccinali, rapporti con le famiglie, rapporti e identità dei professionisti coinvolti, omogeneizzazione e gratuità dell’offerta sul territorio. Counseling e chiamata attiva. Sono solo alcuni dei temi che verranno approfonditi nel corso di due eventi formativi accreditati ECM che Sics – Società Italiana di Comunicazione Scientifica e Sanitaria ha organizzato a Roma (26 novembre) e Palermo (3 dicembre) sulla governance della Vaccinazione Anti Meningococco B.

Gli appuntamenti, organizzati con il sostegno non condizionante di GSK, prendono le mossa da una Survey che Sics ha somministrato a livello nazionale a Pediatri e Igienisti per cogliere il percepito di questa vaccinazione e le difficoltà (il tutto declinato poi anche a livello delle Regioni che ospiteranno i corsi) dei professionisti e delle organizzazioni nell’aumentare i tassi di copertura vaccinale che, come è noto, non raggiungono lo standard di obiettivo previsto.

Come evidenziato dall’istituto Superiore di Sanità, nel 2020 sono stati segnalati 74 casi di malattia invasiva da meningococco; nel 2019 e 2018 ne sono stati segnalati rispettivamente 190 e 170. Nel periodo di riferimento, quindi, l’incidenza delle malattie invasive da meningococco in Italia è stata di 0,28 casi/100.000 abitanti nel 2018 e 0,32 casi/100.000 abitanti nel 2019; nel 2020 il valore è sceso a 0,12 casi/100.000 abitanti. La meningite meningococcica provoca il decesso nell’8-14% dei pazienti colpiti e, in assenza di cure adeguate, il tasso di mortalità sale addirittura al 50%.

Il Meningococco B rappresenta uno dei sierogruppi più frequenti e, oltre ad essere particolarmente aggressivo con altissima letalità, è responsabile da solo di circa l’80% dei casi in età pediatrica, con una massima incidenza soprattutto nel primo anno di vita, tra il 4° e l’8° mese.

La meningite da meningococco B aggressiva e potenzialmente letale può colpire chiunque ma, come detto, presenta un interesse particolare per neonati, bambini piccoli, adolescenti, soggetti immunodepressi (ossia le persone con un sistema immunitario poco efficiente) e, infine, individui con malattie come diabete, talassemia, malattie epatiche gravi ecc.

La copertura vaccinale, benché́ in crescita, raggiunge in Italia il 79,68% (coperture a 24 mesi, coorte 2019), valore ancora troppo basso e, soprattutto, non uniformemente distribuita sul territorio nazionale.

Nei corsi di Roma e Palermo, quindi, due gruppi di discenti esperti composti da pediatri, igienisti, infermieri e assistenti sanitari si confronteranno sulle ultime evidenze scientifiche e sulle dinamiche necessarie ad un miglioramento della copertura vaccinale per le quali verranno poi condivise proposte organizzative concrete.

“Le vaccinazioni in generale ma in particolare quelle fortemente raccomandate come quella contro il Meningococco B, per la quale abbiamo peraltro un vaccino di straordinaria efficacia – sottolinea Roberto Ieraci, Responsabile scientifico del Gruppo strategie vaccinali della Regione Lazio e tra i docenti del corso di Roma - non devono rappresentare una corsa ad ostacoli per le famiglie. Per questo, accanto al fondamentale ruolo di counseling dei professionisti in termini di corretta informazione alle famiglie, le istituzioni devono mettere in campo tutte le iniziative organizzative più efficaci per agevolare l’accesso a questa fondamentale occasione di prevenzione primaria che davvero salva molte vite ogni anno. Dalle determinazioni sulla gratuità e offerta attiva del vaccino fino alla disponibilità per i Pediatri di accesso all’Anagrafe vaccinale regionale”.

Tra le prime regioni ad offrire gratuitamente la vaccinazione Anti MenB fino a 18 anni c’è proprio la Sicilia che, fa eco Mario Palermo, Responsabile del Servizio di Igiene pubblica della Regione Siciliana e docente al corso di Palermo, non soltanto è fortemente impegnata ad eliminare le cosiddette “macchie di leopardo” che la contraddistinguono in termini di coperture vaccinali a livello provinciale, ma è al contempo decisamente orientata nel recepire (proprio per agevolare al massimo le famiglie) quanto prima le ultime e note evidenze scientifiche che suggellano analoga efficacia del vaccino somministrato in tre dosi anziché quattro. E se da un lato “la Regione è impegnata anche ad agire in termini strutturali arricchendo i Dipartimenti di prevenzione in termini di personale” dall’altro “altrettanto incisiva vogliamo sia la collaborazione con i pediatri di famiglia per i quali cerchiamo di fornire ogni strumento utile per agevolarli nel fondamentale ruolo di primo referente delle famiglie per la salute dei bambini e degli adolescenti”.

“È davvero necessario fare ogni sforzo – sottolinea quindi Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria – “per incrementare le coperture vaccinali alla luce della severità delle manifestazioni cliniche dell’infezione da Meningococco B in fasce di età particolarmente vulnerabili. E questo – aggiunge – deve e può avvenire anche impegnandosi in termini di formazione ai professionisti sia sulle evidenze scientifiche come la co-somministrazione o la riduzione da 4 a 3 dosi, sia in termini di vantaggi organizzative che, per esempio, le nuove tecnologie digitali possono fornire ai professionisti e nei rapporti con le famiglie e con le altre strutture del territorio.

Incrementare le coperture vaccinali – aggiunge Antonio D’Avino, Presidente della Federazione Italiana dei Medici Pediatri – “è possibile anche con il contributo dei medici del territorio, come sono i Pediatri di famiglia, in prima persona. Ossia vaccinando anche nel proprio studio medico. Nella sperimentazione che abbiamo fatto in tal senso a Napoli – sottolinea – abbiamo registrato significativi aumenti percentuali di vaccinazioni soprattutto per quelle fortemente raccomandate e non obbligatorie, come quella contro il Meningococco B, che la pandemia ha fortemente ridotto. Vaccinazione che – chiosa D’Avino – può essere fatta non solo nel proprio studio medico, ma anche in co-somministrazione con altre vaccinazioni diminuendo disagi per le famiglie e riducendo il numero dei set vaccinali”.

25 novembre 2022
© Riproduzione riservata

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