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Farmaci battono psicoterapia 57 a 10


Tra gli americani con disturbi psichiatrici sono queste le percentuali di quanti fanno ricorso ai due tipi di terapia secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry.

23 AGO - Nel 1998 erano il 44 per cento di quanti avessero ricevuto una diagnosi di disturbo psichiatrico quelli che venivano trattati esclusivamente con farmaci. Nel 2007 la percentuale è salita al 57 per cento. Quanti usavano soltanto la psicoterapia erano il 16 per cento nel 1998 e sono scesi al 10 per cento nove anni più tardi. Il trattamento misto è invece riservato al 32 per cento dei malati a fronte del 40 per cento nel 1998.
Sono queste le cifre emerse da uno studio condotto da ricercatori della Columbia University di New York e pubblicato sull’American Journal of Psychiatry.
I ricercatori, che hanno analizzato i risultati di due rilevazioni condotte dal governo americano, hanno inoltre rilevato la fluttuazione dei costi del trattamento per i disturbi mentali. Se la spesa totale è rimasta pressoché invariata (intorno ai 16 miliardi di dollari), si è osservato un travaso dalla psicoterapia ai medicinali: se per la prima si spendevano infatti 11 miliardi nel 1998, quasi dieci anni più tardi la spesa è crollata a 7 a tutto beneficio dei farmaci.
“Penso che ci siano motivi di preoccupazione”, ha affermato Mark Olfson, professore di Psichiatria clinica alla Columbia University di New York e tra gli autori dello studio secondo cui, soprattutto il calo del trattamento combinato (psicoterapia-farmaci) è un campanello di allarme. In sostanza, spiega il ricercatore, “il trattamento dei disturbi mentali si sta evolvendo in un modo che fa pensare che più persone stanno ricevendo trattamenti farmacologici, ma ciò non significa che questo sia il trattamento più efficace”. Nonostante ciò Olfson individua in questa variazione nelle modalità di trattamento un risvolto positivo: il maggior consumo di farmaci significa che molte persone che finora non avevano ricevuto alcun trattamento, adesso ne stanno ricevendo uno.
Quanto alle ragioni del cambiamento, non ci sono che ipotesi. Per i ricercatori è probabile che abbia giocato un peso rilevante il più facile accesso ai farmaci psichiatrici o il fatto che sia ormai di dominio comune l’origine biologica delle malattie mentali, o, ancora, il fatto che anche i medici di famiglia possano prescrivere farmaci psichiatrici.
A.M. 

23 agosto 2010
© Riproduzione riservata

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