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Trombosi venosa profonda: basta un solo farmaco


Nuovi dati positivi su rivaroxaban. Da uno studio presentato al Congresso ESC emerge che è in grado di prevenire efficacemente eventi tromboembolici gravi nei pazienti con episodi acuti di trombosi venosa profonda. 

02 SET - Sono stati presentati nel corso del Congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Stoccolma i dati di EINSTEIN-DVT, uno studio di fase III che ha comparato l’efficacia e la sicurezza di rivaroxaban rispetto alla terapia standard (eparina a basso peso molecolare somministrata sottocute, seguita da un antagonista della vitamina K) nel trattamento della trombosi venosa profinda. Quasi 3 mila cinquecento i pazienti arruolati con sintomi acuti di trombosi venosa profonda, ma senza alcun sintomo di embolia polmonare.
Rivaroxaban è stato somministrato alla dose di 15 mg due volte al giorno per le prime tre settimane di trattamento, seguito da un’unica compressa da 20 mg una volta la giorno. Ha dimostrato un’efficacia sovrapponibile alla terapia standard. Risultati comparabili anche per quanto riguarda la sicurezza con una bassa incidenza di sanguinamenti maggiori e non maggiori clinicamente rilevanti . L’esame della funzionalità epatica, eseguito mensilmente, non ha evidenziato alterazioni significative. Rivaroxaban è stato ben tollerato e la percentuale di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata trascurabile.
“Si tratta di un notevole progresso per la terapia di questi pazienti”, ha spiegato Franco Piovella, direttore della struttura di Angiologia della Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia e coordinatore dello studio in Italia. “Non solo è stata dimostrata l’efficacia di questo trattamento, utilizzando per la prima volta un unico farmaco dall’inizio alla fine del trattamento della trombosi venosa profonda, ma è stato ottenuto anche un miglior beneficio clinico rispetto al gold standard esistente”.
“I risultati di questa ricerca – ha aggiunto il coordinatore internazionale dello studio Harry R. Büller dell’Academic Medical Center di Amsterdam – potrebbero modificare il modo in cui i medici affrontano la trombosi venosa profonda. Il trattamento standard infatti è efficace quando ben controllato, ma è spesso associato a diverse problematiche sia per i pazienti sia per i medici. Un nuovo approccio basato su un unico farmaco da assumere per via orale una volta al giorno, può costituire una cura efficace, ben tollerata, a dose fissa per il trattamento della trombosi venosa profonda al posto dell’attuale terapia standard”.
Rivaroxaban è già disponibile in Italia e in oltre 100 paesi nel mondo per la prevenzione del tromboembolismo venoso in pazienti sottoposti a interventi chirurgici di sostituzione elettiva di anca o di ginocchio.  

02 settembre 2010
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