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Influenza. Bilancio 2012: a fine anno ammalati 597 mila italiani: 57 mila in meno dell'anno scorso


Si conferma al momento una virulenza minore anche se comunque è stata superata la soglia dei 2 casi ogni 1000 assistiti. Per questo l’Istituto dichiara aperto il “periodo epidemico”. A ridosso del Natale sono stati 132 mila gli italiani contagiati dal virus.

02 GEN - Nei giorni di Natale le uniche preoccupazioni sembrano essere il cenone e i regali. Ma alcuni italiani hanno passato le feste sotto al piumone, con l’influenza. Quanti? Secondo i medici sentinella dell’Iss sparsi su tutto il territorio nazionale più di 2 ogni mille (2,18/1000), una soglia superata la quale si può dire che il periodo epidemico dell’influenza è cominciato, nella stessa settimana in cui era cominciato lo scorso anno.
 
Sono tuttavia un po’ meno  i cittadini colpiti da influenza dall’inizio della sorveglianza epidemica, iniziata a metà ottobre, rispetto allo stesso periodo del 2011: 597.000 alla 51esima settimana del 2012, contro i 654.000 che l’Iss riportava dall’autunno a Natale scorso.
Il numero di casi stimati nell’ultima settimana disponibile (la 51esima del 2012, dal 17 al 23 dicembre) è stato pari a 132.000. I più colpiti, come sempre, i bambini nella fascia di età compresa tra 0 e 4 anni, dove l’incidenza è arrivata a 9,09 malati ogni 1000 piccoli pazienti.
Sardegna, Campania, Piemonte e Valle d’Aosta le regioni con il maggior livello d’incidenza.
 
Continua nel frattempo il progetto di sorveglianza allargata, che ai dati forniti dai medici sentinella tramite la rete InfluNet, affianca quelli registrati direttamente dalla popolazione tramite la compilazione di questionari online sulla piattaforma Influweb e quelli che derivano dai registri di accesso ai Pronto Soccorso.
Gli ultimi dati comparati, lavorati e divulgati dall’Iss, si riferiscono alla seconda settimana di dicembre, quando l’incidenza totale delle sindromi influenzali registrata da Influweb era sovrapponibile a quella registrata dalla sorveglianza InfluNet (1,64/1000) e si attestava intorno a 1,5 casi per mille partecipanti. Di questi meno del 10% dichiarava di essersi vaccinato, e nel 78% dei casi la popolazione riferiva di non essersi rivolta ad una struttura del Servizio sanitario nazionale per essere curata.
Nella stessa settimana l’8,7% di tutte le persone che si sono rivolte ai Pronto soccorso è stato visitato per una sindrome respiratoria, ma secondo l’Iss “il numero degli accessi per sindrome respiratoria è in crescita in tutte le fasce di età”, seppur rimanendo ancora in linea con i numeri attesi.

02 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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