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Linfoma: una giornata per conoscerlo


Si è celebrata ieri la Giornata Mondiale per la Conoscenza del Linfoma, malattia che colpisce oltre 1 milione di persone nel mondo e causa 200 mila decessi annui. Grandi progressi negli ultimi anni: "oggi per un numero elevato di pazienti vi può essere la prospettiva della guarigione".

16 SET - È al terzo posto fra le neoplasie più diffuse al mondo e nei Paesi sviluppati la sua incidenza negli ultimi 25 anni è raddoppiata. Ma il linfoma, oggi, fa meno paura. Anche se causa 200 mila morti ogni anno nel mondo.
Questo grazie a tre pietre miliari nel trattamento di questa classe di patologie: la chemioterapia tradizionale, il trapianto di midollo osseo e i farmaci biologici, molecole progettate in base alle caratteristiche biologiche delle cellule tumorali e dunque in grado di colpirle in modo mirato, con effetti meno debilitanti per il paziente.
Per richiamare l’attenzione sui i successi ottenuti in questi anni dalla ricerca ma anche per richiamare l’attenzione sui diritti dei pazienti si è celebrata ieri la Giornata Mondiale per la Conoscenza del Linfoma. In Italia, dove sono circa 200.000 le persone che convivono con la malattia, l’iniziativa è stata promossa dall’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma.
“L’obiettivo della Giornata Mondiale per la Conoscenza del Linfoma è quello di richiamare l’attenzione sui diritti dei pazienti colpiti da queste malattie”, ha illustrato Franco Mandelli, Presidente AIL. “In Italia, nonostante i gravi problemi di alcune regioni in materia di sanità, l’ematologia e la cura dei linfomi sono generalmente di ottimo livello. Ogni giorno i pazienti colpiti da linfoma sono assistiti e curati in strutture sanitarie spesso eccellenti. Con questa iniziativa l’AIL contribuisce a promuovere alcuni diritti fondamentali per i pazienti, i familiari e il personale sanitario: il diritto a essere informati sulle prospettive di cura; il diritto ad avere un accertamento per arrivare ad una diagnosi sicura; il diritto di poter avere un secondo parere nei casi dubbi (la second opinion praticata negli Stati Uniti); e ancora, il diritto ad essere messi a conoscenza dell’attuale iter diagnostico-terapeutico seguito nei migliori centri specialistici del mondo ed infine il diritto di conoscere gli sviluppi della ricerca scientifica”.
Che, negli ultimi anni, ha proseguito Mandelli, ha consentito un drastico cambiamento di scenario, che “sono convinto cambierà ancora in meglio e presto, perché la ricerca continua a registrare progressi. Oggi per un numero elevato di pazienti vi può essere la prospettiva della guarigione”.
Parte del merito di queste conquiste, ha concluso l’ematologo, va “all’introduzione degli anticorpi monoclonali nella terapia del linfoma” che “ha modificato radicalmente lo scenario di queste malattie”.
Tra questi rituximab ha dato i risultati migliori. Si tratta di “un farmaco specifico e selettivo diretto sulle cellule tumorali del linfoma a cellule B”, ha spiegato Maurizio Martelli, ricercatore del Dipartimento di Ematologia dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza. “La sua associazione alla chemioterapia ha portato a un sensibile miglioramento della percentuale della risposta clinica e quindi della probabile guarigione”.
È di quest’anno, poi, un’ulteriore conferma della validità del farmaco: lo studio clinico PRIMA (Primary RItuximab and Maintenance) ha infatti evidenziato come in pazienti affetti da linfoma follicolare (un sottotipo dei linfomi Non-Hodgkin ritenuto inguaribile), la prosecuzione per due anni della terapia con rituximab in combinazione con chemioterapia, dopo la risposta iniziale, raddoppia la possibilità di sopravvivenza senza progressione della malattia.
In occasione della Giornata Mondiale per la Conoscenza del Linfoma l'AIL attiverà un Numero Verde dedicato (800.226.524) al quale un ematologo risponderà ai quesiti dei pazienti e dei loro familiari.
Il Numero Verde sarà attivo da oggi 16 settembre, dalle ore 8.00 alle ore 12.00. 

16 settembre 2010
© Riproduzione riservata

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